La stipula del 1°
Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del Comparto
Agenzie Fiscali pone le condizione per rendere effettiva la
riforma del pubblico impiego ed assicurare quindi, oltre al
rispetto del dettato costituzionale di correttezza, buon
andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione, i
più recenti orientamenti sull’efficienza e soprattutto
efficacia di una pubblica amministrazione più attenta ai
bisogni del cittadino utente, sia esso esterno o interno
all’amministrazione.
Inoltre, riguardo
alla amministrazione finanziaria, vi è l’estremo bisogno di
coniugare la soddisfazione che deve essere resa all’utenza con
l’obbligo di assicurare al bilancio dello stato le entrate
necessarie al suo funzionamento.
L’Agenzia del
demanio riveste, per il suo carattere specialistico in ambiti
quali la gestione di immobili pubblici, l’azione di confisca
di beni sottratti alla criminalità organizzata e la gestione
generale dei beni demaniali un carattere di primaria
importanza.
È necessario
assicurare quindi un’organizzazione del lavoro che ponga al
primo posto le risorse umane che, negli scorsi anni, hanno
permesso di raggiungere tutti gli obiettivi assegnati dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze in sede di
Convenzione.
Le presenti linee
guida della piattaforma rivendicativa intende coniugare quindi
il bisogno di un’organizzazione più snella con la
soddisfazione delle aspettative dei lavoratori dell’Agenzia.
Relazioni
sindacali
Il potenziamento
del sistema di relazioni sindacali ed il coinvolgimento
maggiore delle RSU attraverso l’implementazione delle materie
demandate alla contrattazione locale, è elemento
indispensabile per sviluppare la condivisione più ampia delle
innovazioni previste dal CCNL.
Ad esso andrà
ovviamente accompagnato l’afflusso di maggiori risorse per la
contrattazione nelle sedi periferiche dell’Agenzia.
L’organizzazione
del lavoro, la suddivisione dei carichi di lavoro tra il
personale e le risorse connesse alla trasformazione sono
l’elemento principale, il fulcro delle relazioni sindacali in
sede periferica.
A tal proposito è
indispensabile ribaltare la situazione che vede assegnati i
fondi per la contrattazione integrativa uno o più anni dopo
rispetto al lavoro svolto e costituire dei budget di sede
provvisori, all’inizio dell’anno in corso, pari ad almeno il
70-80% del budget dell’anno precedente in modo tale da
permettere che la contrattazione possa individuare le
criticità di ogni sede ed investire negli ambiti che prevedono
maggiori criticità attraverso l’apprezzamento di chi svolge la
propria attività in tali ambiti.
È necessario
inoltre rivedere profondamente il sistema indennitario
lasciando campo libero alla contrattazione locale riguardo
all’individuazione e alla quantificazione delle indennità che
saranno oggetto di apposito accordo nazionale soltanto per
quanto riguarda le linee guida di individuazione.
Proponiamo di
fissare una sessione di contrattazione annuale per la mobilità
nazionale e per disciplinare i criteri per le mobilità
intercompartimentali.
Un altra sessione
annuale dovrà essere dedicata alle linee guida per la
formazione che deve essere sempre più massiccia, legata
all’attività dell’agenzia e vedere un allargamento della
platea dei discenti.
I partecipanti
alla contrattazione, qualora essa sia convocata in orario di
servizio, saranno considerati in servizio ai fini
dell’applicazione di tutti gli istituti contrattuali, ivi
compreso il salario accessorio.
Tra i comitati
previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
particolare importanza dovrà rivestire il Comitato paritetico
di vigilanza sull’applicazione della Legge n.104/92.
Ordinamento
Professionale
Il 1° CCNL del
Comparto Agenzie Fiscali demanda ai Contratti Integrativi
l’individuazione di nuovi profili professionali che siano più
rispondenti ai lavori realmente svolti nell’ambito delle
Agenzie rispetto ai vecchi profili fissati nell’ambito dei
contratti ministeriali.
I nuovi profili
dovranno rispondere all’esigenza di flessibilità della nuova
organizzazione del lavoro e quindi sarà necessario ridurne
drasticamente il numero ed assicurare la valorizzazione delle
professionalità esistenti.
A questo
proposito è importante eliminare i profili generici attuali ed
inserire quelli più specifici, a volte completamente assenti
attualmente. Si dovranno prevedere, ad esempio, nuovi profili
informatici ed adeguare l’organizzazione a norme di legge
quali la legge 150/2000 con il conseguente inserimento del
profilo di Comunicatore Pubblico.
Nel frattempo,
visto che le nuove piante organiche non contemplano più i
contingenti di singola posizione economica e le declaratorie
professionali di singolo profilo, ma un più generico organico
d’area e visto il sostanziale sottoinquadramento del personale
dell’Agenzia del Demanio, bisognerà attivare sin da subito una
procedura straordinaria che porti il maggior numero di
lavoratori possibile verso le posizioni apicali dell’area di
appartenenza.
È altresì
irrimandabile una verifica dei lavori che si svolgono
attualmente ed una ricognizione puntuale delle esperienze
lavorative per esplorare la possibilità di ricollocazione dei
lavoratori, anche da un’area all’altra, mediante
l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 52, comma 1,
primo periodo del Decreto legislativo n. 165/2001 con fondi a
carico dell’Agenzia del Demanio.
Inoltre, in base
a quanto previsto dall’articolo 100 del CCNL agenzie fiscali,
bisognerà prevedere gli strumenti per lo svuotamento totale
dell’area A.
Per quanto
riguarda le procedure per le progressioni economiche a regime,
proponiamo un accordo che stabilisca cadenze annuali e criteri
fissi nel tempo in modo da dare certezza ai lavoratori sia
riguardo alla frequenza che alla valutazione dei titoli.
Buono pasto
L’attuale valore
del buono pasto è assolutamente insufficiente ad assicurare la
prestazione per la quale è erogato. La proposta è quindi
quella di rivalutare in modo cospicuo il buono pasto
attraverso risorse da reperirsi tra i risparmi di gestione
dell’agenzia, ove ve ne fossero. In caso contrario il bilancio
di agenzia dovrà farsi carico del differenziale tra i fondi
necessari per l’aumento e quelli reperiti dai risparmi di
gestione.
Verrà inoltre
costituita un’apposita Commissione paritetica che assicuri la
reale possibilità che tali buoni possano essere spesi su tutto
il territorio di competenza di ogni singolo appalto.
L’amministrazione
deve impegnarsi, in caso di mancata spendibilità dei buoni, a
rimuovere, anche attraverso azioni legali, ogni ostacolo alla
loro piena spendibilità.
Parte normativa
L’orario di
lavoro andrà inserito tra le priorità del nuovo CCNI. A tal
fine bisognerà prevedere la massima flessibilità per
consentire di coniugare le esigenze di servizio con quelle
familiari e di salute dei lavoratori.
Proponiamo quindi
la possibilità di introdurre nuove articolazioni che
favoriscano le neo-mamme, i lavoratori diversamente abili o
che assistano familiari diversamente abili e i genitori
separati o divorziati che debbano accudire figli minori.
Il diritto allo
studio è un’altra priorità e deve essere garantito anche a
coloro che siano assunti a termine.