COMMISSIONE PARLAMENTARE
per la riforma amministrativa
MERCOLEDÌ 7 Maggio 2003
21ª seduta
Presidenza del Presidente
CIRAMI
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Proposta di indagine conoscitiva sullo stato dei trasferimenti di risorse finanziarie, strumentali, organizzative e materiali, nonché di personale alle regioni e agli enti locali, in attuazione della legge 15 marzo 1997, n. 59
Il presidente CIRAMI ricorda che l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi aveva unanimemente stabilito di proporre l'indagine conoscitiva in titolo, tenuto conto della prioritaria esigenza di procedere a una attenta verifica degli atti normativi e amministrativi adottati dalle regioni in attuazione di quanto disposto dalla legge n. 59 del 1997 e dei conseguenti decreti legislativi, innanzitutto il n. 112 del 1998. Considerati, inoltre, i riflessi determinati dalla intervenuta vigenza del nuovo titolo V della parte II della Costituzione egli propone, innanzitutto, che il titolo della procedura informativa proposta assuma il seguente tenore: «indagine conoscitiva sui trasferimenti di risorse umane, finanziarie, strumentali, organizzative e materiali alle regioni e agli enti locali».
Per
quanto riguarda il trasferimento di personale, in particolare, sarebbero tuttora
in corso di attuazione sia il versamento delle risorse sostitutive dei mancati
trasferimenti, sia le connesse procedure di sanzione per le amministrazioni
statali inadempienti. Anche il pagamento delle risorse finanziarie dovute dallo
Stato alle regioni sembrerebbe sostanzialmente eseguito, ancorché esso segua il
corso ordinario del regime di tesoreria centrale e le regioni abbiano richiesto
ulteriori integrazioni finanziarie per le funzioni trasferite ex
lege n. 59.
Non si hanno, peraltro,
informazioni sulla effettiva dislocazione dell'esercizio delle funzioni a
livello comunale e provinciale né sull'esercizio associato delle funzioni a
livello locale. Si tratterebbe pertanto di approfondire il tema concernente
l'adeguatezza delle risorse definite dalle procedure previste dalla menzionata
legge n. 59 del 1997 e del procedimento di quantificazioni ivi stabilito.
Occorrerebbe inoltre verificarne l'effettiva applicabilità con specifico
riferimento alla clausola concernente il trasferimento «senza oneri aggiuntivi
per lo Stato», verificando altresì se siano emersi costi del trasferimento non
ancora definiti e riconosciuti, dovuti sia a diseconomie di scala, sia a minore
efficienza del sistema appena decentrato.
Oggetto ulteriore di analisi
potrebbe essere costituito dal rapporto regioni-enti locali e dallo stato del «decentramento»
realizzato. La riflessione dovrebbe fondarsi sull'acquisizione di elementi
relativi a ciò che dovrebbe necessariamente essere fatto – o potrebbe
semplicemente essere consentito in base ad autonoma determinazione dell'ente
territoriale – in attuazione della vigente normativa, anche nelle regioni a
statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano: infatti le
risorse e il personale ad esse spettanti sarebbero per lo più in stato di «sospensione»,
in attesa delle indispensabili norme di attuazione.
L'indagine, inoltre, potrebbe
avvalersi di consulenze per definire il quadro delle competenze attribuite agli
enti locali, quale risultante dalla normativa statale e regionale. Una volta
acquisito l'insieme di tali elementi potrebbero più adeguatamente essere
valutate, anche con il metodo comparativo, le realizzazioni effettive e le
risorse finanziarie attribuite.
In tale contesto, dunque,
potrebbero essere ascoltati rappresentanti del Governo, delle regioni, degli
enti locali ed esperti, con particolare riferimento all'accertamento
dell'adeguatezza delle risorse trasferite e della loro natura giuridica e
funzionale.
Un capitolo a se stante infine,
ma che qualifica strutturalmente il profilo istituzionale della stessa indagine,
è rappresentato dal rapporto fra trasferimenti amministrativi ex
lege n. 59 del 1997 e
trasferimenti conseguenti alla vigenza del nuovo titolo V della Costituzione, in
particolare per quanto concerne l'attuazione dell'articolo 119 in materia di
federalismo fiscale.
Il presidente Cirami, in
conclusione, tenuto conto dell'ampiezza e della rilevanza politica e
istituzionale dell'indagine, propone che un più analitico programma dei lavori
venga predisposto e coordinato dal vice presidente della Commissione onorevole
Mantini.
La Commissione unanime, quindi, approva la proposta di indagine e il titolo indicato dal Presidente («indagine conoscitiva sui trasferimenti di risorse umane, finanziarie, strumentali, organizzative e materiali alle regioni e agli enti locali»), il programma di massima da lui illustrato e il conferimento dell'incarico di coordinamento al vice presidente onorevole Mantini.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante riassetto organizzativo del Ministero dell'economia e delle finanze e delle Agenzie fiscali (183)
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137, previe osservazioni della 1ª, della 5ª e della 6ª Commissione del Senato e della V e della VI Commissione della Camera dei deputati. Seguito dell'esame e rinvio)
Si riprende l'esame, sospeso nella seduta del 9 aprile.
L'onorevole GUERZONI, preliminarmente, in riferimento alle notizie di stampa secondo le quali il Ministro dell'economia e delle finanze avrebbe preannunciato ulteriori modifiche alla struttura e al funzionamento del dicastero, chiede al Presidente di farsi interprete presso il Governo dell'eventuale opportunità di contemplare nuove norme riformatrici del decreto legislativo n. 300 del 1999 nell'ambito dello schema di decreto legislativo all'esame della Commissione, se non altro per una elementare ragione di sistematicità. Esprime infine il contrario avviso della propria parte politica ai paragrafi 1, 4 e 8 dello schema di parere proposto dal relatore.
Il presidente CIRAMI, dopo aver precisato di non essere a conoscenza di alcuna ipotesi riformatrice del dicastero, ricorda come la trasformazione delle Agenzie del demanio e del territorio – a maggior ragione, pertanto, della Cassa depositi e prestiti che agisce da vero e proprio istituto di credito, ancorché speciale – sia stata auspicata anche dalle Commissioni parlamentari permanenti e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Per quanto concerne il SECIT, inoltre, sembra comunque preferibile adottare misure volte allo snellimento della struttura ministeriale salvaguardando, nel contempo, lo svolgimento delle funzioni consultive, nei limiti strettamente necessari, da disciplinare in sede di regolamento di organizzazione.
L'onorevole GIUDICE si associa all'esigenza preliminarmente espressa dall'onorevole Guerzoni, sottolineando la particolare opportunità che il Ministro competente, ove intenda procedere a ulteriori modifiche della struttura ministeriale, proceda alla integrazione dello schema di decreto in titolo. Domanda infine chiarimenti sulla reale portata del recepimento, da parte dello schema di parere proposto dal relatore, di osservazioni e rilievi deliberati da alcune Commissioni permanenti.
Il presidente CIRAMI fornisce i chiarimenti richiesti e invita a stabilire il termine per la presentazione di proposte modificative dello schema di parere da lui illustrato per lunedì 12 maggio, alle ore 14.
Conviene unanime la Commissione e il seguito dell'esame viene quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 14,50.