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Dogane Campania: 
La guerra dei container o... la corsa della cavia


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Gli uffici doganali della Campania stanno vivendo un momento molto particolare da quando sono stati colpiti  dall’emergenza “container dalla Cina”, per la quale l’Agenzia, magari su spinta del Ministero, ha deciso una serie di interventi mirati al superamento dell’emergenza. 

Gli elementi esterni intervenuti (colleghi e Dirigenti provenienti da altre realtà doganali, inviati da Roma, di grande professionalità e preparazione) hanno pubblicamente notato quanto l’emergenza fosse limitata, e che le professionalità e le competenze per superarla fossero a sufficienza già presenti in loco e che mancasse, forse, solo la spinta organizzativa necessaria. 

La Direzione Circoscrizionale “ad interim” ha prelevato colleghi da tutti gli uffici, specie quelli soggetti a misurazione del raggiungimento degli obiettivi ai fini dell’assegnazione del FUA (verifiche e controlli), per impegnarli nella “guerra dei container”, e, prima di cedere il posto al nuovo Direttore effettivo, ha pensato bene di “promuovere sul campo” i suoi ….fedelissimi(??) senza badare al fatto che, magari, per livello, esperienza e normativa non avessero diritto ai posti assegnati.

Risultato:

  • a livello di immagine la Campania Dogane esce mal messa dalla faccenda, nonostante siano al nord (Liguria, etc..) gli ingressi preferiti dai cinesi (ma va ricordato che il precedente Ministro dell’Economia era amato dalla Lega);
  • gli incarichi facili hanno instaurato un clima di diffidenza ed astio tra i colleghi, una situazione di homo homini lupus che nuoce all’ambiente più del problema che l’ha originata, e che si porta dietro uno strascico di ricorsi, denunce ed ostracismi indegni;
  • gli uffici che si son visti ridurre gli organici non potranno raggiungere gli obiettivi assegnati con disastrose conseguenze sull’assegnazione del FUA oramai seriamente a rischio per diretta ammissione della Direzione Circoscrizionale stessa.

Va inoltre evidenziato il fatto che tutto quanto sia avvenuto col silenzio complice dei confederati, forse perché i “fedelissimi” di cui prima aveva tessere o incarichi presso di loro.

Le RdB fin dal primo momento hanno richiesto incontri, contestato scelte e metodi, tentato di impedire lo sfascio, ma da soli o quasi è stato molto difficile.

A questo punto chiediamo con forza, non solo il ripristino delle legittimità, ma anche e soprattutto un intervento diretto dell’Agenzia: che qualcuno da Roma venga a fornirci spiegazioni valide, ma sul serio, sul perché di questa spinta eversiva contro gli uffici, ma soprattutto contro i lavoratori delle dogane in Campania, su chi si avvantaggia da questa situazione e perché.

Noi siamo qui ad attendere che qualcuno ci confermi che quanto successo in Campania non sia solo un dato statistico, il risultato di un esperimento, la corsa di una cavia nella ruota.

Napoli, 3/9/04

IL COORDINAMENTO REGIONALE RdB P.I. AGENZIE FISCALI CAMPANIA