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                  Fermo 
                  restando il documento unitario sottoscritto con le altre 
                  sigle, per noi, che non abbiamo sottoscritto l’accordo 
                  nazionale sul 2004 e quello in DRE sul 2003, è necessario un 
                  approfondimento, per sottolineare i motivi di una firma pur
                  nella “triste” consapevolezza che 
                  spostando più su o più giù una coperta corta, qualcosa resta 
                  sempre scoperto. 
                  
                  Abbiamo 
                  apprezzato il metodo, da noi proposto, di non prolungare la 
                  trattativa. Per il 2003, l’Agenzia, grazie ad una tecnica 
                  dilatoria, ha creato aspettative e dirottato la 
                  trattativa dal suo ruolo naturale, la ricerca di criteri 
                  generali ed oggettivi di distribuzione, ad una rilevazione 
                  dell’esistente – da lei rilevato - e alla contemperazione di 
                  interessi particolari. 
                  
                  Per il 2003 
                  ci siamo trovati di fronte un accordo “prendere o lasciare”, 
                  in cui i criteri di distribuzione erano basati su rilevazioni 
                  unilaterali, con forti disequilibri tra i diversi uffici, e 
                  che ingenerava l’equivoco che le rilevazioni del tavolo 
                  regionale fossero vincolo di destinazione dei fondi. 
                   
                  
                  Per il 
                  2004 è finalmente chiaro che il “tenuto conto dei fabbisogni” 
                  non significa una rilevazione pedissequa degli stessi, e 
                  successiva ritrasposizione negli uffici, bensì, testualmente, 
                  tenere conto degli stessi, ponderarli, qualificarli ed 
                  elaborare una proposta che, pur basata su numeri, abbia 
                  caratteristiche, diciamo, più politiche. 
                  
                  La 
                  formulazione dell’accordo, “i criteri utilizzati nel 
                  presente accordo per definire le somme spettanti a ciascun 
                  ufficio non possono in alcun modo essere intese come vincolo 
                  di destinazione delle stesse nelle trattative locali”, è, 
                  a nostro parere, il grande salto di qualità, che 
                  restituisce al tavolo regionale il suo ruolo, non 
                  certificativo ma di indirizzo, ma soprattutto, restituisce 
                  alla trattativa locale una cifra complessiva, su cui 
                  viene lasciata assoluta libertà di definire qualitativamente e 
                  quantitativamente incarichi particolari, professionali e 
                  di direzione e coordinamento, che con questa quota del fondo 
                  devono essere retribuiti, determinando così, in piena libertà, 
                   
                  eventuali residui, con cui riuscire a riequilibrare, ove 
                  presenti, sperequazioni. 
                  
                  Sulla 
                  maggiorazione Front Office è stato apportato un correttivo 
                  rispetto al criterio puramente certificativo proposto 
                  dall’Agenzia. Una quota di Fondi, infatti, sarà assegnata 
                  tenendo dell’affluenza dei contribuenti secondo una 
                  progressione geometrica. Viene così rappresentato il fatto che 
                  in un ufficio in cui affluiscono il triplo dei contribuenti 
                  che in un altro, in termini ambientali, di pressione fisica e 
                  psicologica sugli sportelli, anche se, in parte, proporzionati 
                  con l’afflusso, il disagio è, in termini percettivi, ma 
                  anche reali, ben superiore di una semplice progressione 
                  matematica. 
                  
                  La firma 
                  degli accordi da parte di tutti i presenti, infine, 
                  consentirà, nei singoli posti di lavoro, di ridurre la 
                  conflittualità tra sindacati. Conflittualità che, nella 
                  gestione del Fondo 2003, è stata patita dal personale e 
                  di cui tutte le Direzioni hanno approfittato. La 
                  situazione attuale può, invece, aiutarci ad avere un 
                  quadro dell’organizzazione del lavoro sempre più coerente ed 
                  omogeneo. 
                  
                  Le 
                  criticità restano molte, 
                  prima tra tutte quella di continuare a pensare figure 
                  professionali, sportelli, capi team e affini, come indennità o 
                  maggiorazioni, impedendo così di entrare nel merito 
                  dell’inquadramento di tali figure nell’ordinamento 
                  professionale.   
                  
                  
                  Ciononostante, riteniamo che con questo accordo a livello 
                  regionale, si facciano notevoli passi avanti, nel senso che 
                  molti nostri delegati ci hanno indicato. Per questo abbiamo 
                  contribuito in modo assolutamente attivo alla sua costruzione, 
                  per questo lo abbiamo firmato…  
                    
                      
                        
                    
                    -         
                    
                    accordo 
                    maggiorazione del 
                    front – office  (SCARICA 
                    QUI); 
                    
                    -         
                    
                    accordo 
                    somme destinate al Fondo di sede (SCARICA 
                    QUI) 
                         
                       
                   
                  
                         
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