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Dopo
la “scoperta” che nei pavimenti della Agenzia delle Entrate Firenze
3 di via Panciatichi c’è presenza di amianto la Direzione e i suoi
medici “competenti”, invece di assumersi le proprie responsabilità
per la tutela della sicurezza dei lavoratori, nicchiano minimizzando i
rischi effettivi mostrando di dare priorità al budget rispetto alla
salute di tutti noi. Se
ce ne fosse bisogno la lettera del medico “competente” dr.
Capelli è una evidente dimostrazione di questa logica aziendalista. Questo
luminare IN due scarne paginette ci dice che: 1)
siamo “allarmisti” se ci preoccupiamo, dimenticando che
lo stesso P.I.S.L.L. ha chiesto all’azienda di intervenire subito e di
farlo con procedure speciali. 2)
I risultati del monitoraggio ambientale “hanno evidenziato
livelli di fibre sotto i valori limite”. Il che vuol dire che sia
pure se questo monitoraggio è stato fatto in modo, a nostro parere,
discutibile (come abbiamo già avuto l’occasione di denunciare), in
realtà conferma la presenza di fibre alle quali per anni i
lavoratori sono stati esposti. 3)
“non esistono le condizioni … per un programma di screening
attivo”, e poi comunque “la diagnosi precoce non sembra
migliorare né il tempo di sopravvivenza né la qualità della vita”.
Insomma come dire tanto morireste lo stesso e quindi è inutile spendere
soldi! 4)
Se comunque avete “presenza di fibre e/o corpuscoli nel
liquido di lavaggio broncoalveolare e la presenza di placche pleuriche”,
“indici di pregressa esposizione”, non significa niente.
Insomma da anni si lavora in ambienti con presenza di amianto e se ne
troviamo traccia nei nostri polmoni ciò è insignificante! Comunque
il luminare ha qualche idea per affrontare il problema: fare della “informazione
su quanto faccia male fumare ed esporsi alla polvere”!!! (sic) DIO
CE NE SCAMPI DAI MEDICI “COMPETENTI” DEL “PADRONE” !!!
Quello che sta avvenendo è una totale sottovalutazione del problema: il monitoraggio ambientale non appare effettuato in condizioni reali di lavoro, un tipo di amianto (crocidolite) è sparito dai referti, si effettuano i lavori in maniera parziale lasciando gran parte dell’amianto sul posto (sono previsti soli interventi locali a toppe), non si spostano i lavoratori dai locali inquinati, non è stato chiarito (parlano solo di pulizia) come verrà effettuata la bonifica (delle pratiche, dell’archivio, degli scaffali, dei fan coil, dei computer ecc.), non si effettua nessuno screening sanitario e se qualcuno osa criticare viene subito tacciato di “allarmismo”.
LA
RdB/CUB CONTINUA
LA SUA LOTTA PER LA TOTALE RIMOZIONE DELL’AMIANTO E PER LA TUTELA
DELLA SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI. SCARICA
QUI La lettera delle RdB SOSTENIAMO LE RIVENDICAZIONI DELLA RdB/CUB |
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