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Giovedì
20 maggio, è stato, infatti, firmato l’accordo per i passaggi tra le
aree e dentro le aree per l’Agenzia delle Dogane. Era
una notizia che attendevamo da tempo, ma come sempre più spesso sta
succedendo, la professionalità, l’anzianità di servizio, gli incarichi
e le responsabilità assunte nel corso di tanti anni di lavoro sono stati,
una volta di più, mortificati, questa volta a vantaggio del titolo di
studio. Nell’accordo,
infatti, si è stabilito un punteggio di 1,25 punti per ogni anno di
servizio nella qualifica immediatamente inferiore a quella per cui si
concorre, ponendo, però, il
limite di 18 punti. Questo significa che aver lavorato per più di
quattordici anni diventa del tutto ininfluente, visto che il punteggio
massimo sarà comunque di 18 punti, anche per chi presta servizio da
trent’anni. Anni di mansioni superiori, poi, e di incarichi (quasi mai
messi per iscritto) che hanno comportato assunzioni di responsabilità
(responsabilità che in Dogana ben conosciamo) buttati al vento. Gli
incarichi di servizio, infatti, possono dare luogo ad un massimo di 3,2
punti! Se, invece, uno ha il “pezzo
di carta”, la laurea, di punti gliene vengono riconosciuti ben
19!!!! Ecco il titolo di studio vale improvvisamente più di trent’anni
di servizio, più di tutte le professionalità accumulate in tutti gli
anni di lavoro. A nulla è valso, dunque, svolgere per anni mansioni che
non competevano, a nulla sono valse, le lotte e le battaglie per aver
riconosciuti formalmente gli incarichi svolti, attraverso ordini di
servizio che i dirigenti sono sempre così restii ad emettere. Alla
nostra amministrazione non interessa avere personale che sappia lavorare
bene, ma semplicemente avere personale in possesso del titolo di studio;
titolo che ovviamente ha un giusto valore e che va tenuto in debita
considerazione, ma perché limitare il punteggio per l’anzianità e per
gli incarichi di servizio? Questo
accordo andava osteggiato, combattuto, rifiutato in blocco per le offese
che arreca a tutto il personale, invece, l’Amministrazione lo ha
sottoscritto con l’avallo dei sindacati: CGIL, CISL, UIL e SALFI, hanno
ritenuto, infatti, che questo accordo fosse equo e corretto! Solo
RdB, come al solito non ha lo accettato, rifiutandosi di firmare
nell’interesse dei lavoratori che rappresenta. RdB, dunque, ha deciso di non sottoscrivere questo, che è un
accordo beffa per i lavoratori che da tanti anni aspettano la
riqualificazione. |
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