EMILIA ROMAGNA
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Oltre le colonne

Entrate. Lunedì 17 novembre si è svolta presso la sede della Direzione Regionale dell'Emilia Romagna l'ultimo confronto in merito al piano della Direzione per l'accorpamento degli Uffici Locali di Rimini.

Le Parti si sono ritrovate sul tavolo di trattativa un documento scritto e firmato dalla stragrande maggioranza dei lavoratori dei 2 Uffici di Rimini, che esprimevano un chiaro mandato ai rappresentanti dei lavoratori di qualunque organizzazione sindacale:

“…Per questo, oltre che per le maggiori garanzie di tutela degli interessi del personale, si richiede sulla questione in parola uno sviluppo e una contrattazione a livello centrale e nazionale, anche e soprattutto in considerazione del fatto che il prospettato accorpamento si inserisce in un contesto di razionalizzazione e riorganizzazione degli Uffici periferici a livello nazionale…”

Un mandato chiaro, inequivocabile, espresso ai loro supposti rappresentanti di qualunque organizzazione sindacale, e raccolto doverosamente dalle delegazioni trattanti di RdB e Salfi che hanno fatto proprie le richieste dei lavoratori, rifiutandosi di continuare in sede regionale la trattativa e rimandandola al tavolo nazionale.

Un mandato invece consapevolmente disatteso dalle delegazioni di Cgil, Cisl e Uil, che hanno al contrario tranquillamente intavolato la trattativa con la Direzione Regionale, rappresentando chi?

Raramente si è vista un’ arroganza tale ed un totale scollamento tra la volontà espressa dai lavoratori (che pagano sulla propria pelle) ed il comportamento di coloro che dovrebbero solo rappresentarli e difenderli.

E queste occasioni si sono sempre chiuse con le dimissioni dei responsabili…

Bologna, 18.11.03