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CONTRATTO MINISTERI
CONSULTAZIONE TRA I LAVORATORI O DEMOCRAZIA A SCARTAMENTO RIDOTTO?

Sono iniziate in questi giorni le assemblee di CGIL CISL UIL e SALFI per la consultazione del personale sul Contratto Nazionale del Comparto Ministeri che si è chiuso poche settimane fa.

Venerdì 21 marzo a Roma si è svolta l’assemblea dei lavoratori della Commissione Tributaria Regionale, della Commissione Tributaria Provinciale e del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. 

Naturalmente questo contratto è stato descritto agli intervenuti (circa 50 lavoratori  su 300 in organico nei tre uffici) come il migliore possibile sia sul piano economico che normativo.


La cosa che ci ha veramente stupito, però, è stato il rifiuto netto di queste Organizzazioni Sindacali ad Referendum dei lavoratori sul contratto, proposto da un nostro delegato. 

Nessuna differenza: CGIL CISL UIL e SALFI hanno deciso che un’assemblea di 50 persone rappresentava perfettamente 300 lavoratori ed hanno invitato i presenti alle votazioni. 

Molti lavoratori si sono rifiutati di votare e sono usciti non riconoscendo tale assemblea come momento di consultazione.


Risultato: 27 favorevoli e 5 contrari. 


Come RdB abbiamo espresso una valutazione negativa del contratto, sia sul piano economico che su quello normativo e ci confronteremo in questi giorni in assemblee con i lavoratori, ma quello che ora ci preme sottolineare è la necessità che i lavoratori  diventino i protagonisti di una consultazione democratica attraverso un Referendum sul contratto.


 Come è possibile per un’Organizzazione Sindacale sottrarsi ad una consultazione democratica?

 Invitiamo tutti i lavoratori a rifletterci ed a pretendere di diventare protagonisti:

in ogni assemblea richiediamo il REFERENDUM sul contratto.