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             Poco
            più di un mese fa abbiamo lanciato l’iniziativa di una raccolta
            di firme per il recupero in busta paga del salario accessorio. Ad
            oggi, da decine di Uffici della Sardegna, oltre mille colleghi, più
            del  60 % dei dipendenti
            degli uffici delle Agenzie Fiscali e delle Commissioni Tributarie ,
            molti dei quali non hanno nulla a che fare con RdB, hanno risposto e
            sottoscritto la petizione. Il risultato è ancora più strabiliante
            soprattutto se si pensa che è stato conseguito su iniziativa di
            un’organizzazione, RdB, che è presente, con propri delegati, in
            non più del 35% dei posti di lavoro complessivi in Regione.
            Questa raccolta di firme non è come le altre. Anche sul
            piano del metodo. Per la prima volta qualcuno prima
            della firma di un contratto, chiede ai colleghi cosa ne pensano
            su un importante istituto di cui si dovrà discutere, 
            e che sarà oggetto di accordi. Questo è il punto
            essenziale, tanto che si registra l’adesione, più o meno velata,
            di alcune sigle sindacali all’iniziativa (che attendiamo, però,
            sul tavolo di trattativa) e, l’incomprensibile boicottaggio di altre,
            che affermerebbero l’inutilità della sottoscrizione proprio
            perché sulla loro piattaforma (dove? quale?) ci sarebbe una
            proposta analoga. Questo ragionamento stimola una considerazione sul
            modo di fare sindacato. Se la
            proposta della trasformazione del salario accessorio e del suo
            riassorbimento in busta paga (sotto qualsiasi forma) fosse
            veramente condivisa da tutti, tutti dovrebbero spingere per una
            sottoscrizione di massa da parte del personale. Ma così non è. Solo
            RdB ha avuto il merito di aver elaborato una proposta praticabile,
            ed aver raccolto il consenso del personale. I 
            lavoratori hanno, per la prima volta nella loro storia, avuto
            la capacità di cogliere la possibilità di esprimersi  su un importante istituto contrattuale PRIMA
            che questo venga discusso ed approvato... 
            
             
            QUESTA
            per noi è DEMOCRAZIA.
            
             
            Da
            questo bisogno di democrazia, che con questa iniziativa siamo stati
            capaci di cogliere, di far emergere , che dobbiamo ripartire.
            
            
             
            Ripartire,
            perche da troppo tempo molte cose sono ferme o addirittura
            peggiorate.
            
             
            Ripartire
            perché  i nostri
            stipendi sono stipendi da fame, sempre più mangiati
            dall’inflazione e dai mancati recuperi salariali.
            
             
            Ripartire
            perché  la nostra
            posizione ordinamentale non si sblocca e l’amministrazione
            continua a farci svolgere le mansioni che le fanno comodo (di fatto
            esiste un unico livello: tutti fanno tutto).
            
             
            Ripartire
            perché il passaggio alle Agenzie come dipendenti veniva dipinto
            come il tempo delle vacche grasse, ma, a distanza di un anno dalla
            scadenza naturale del contratto, ancora non è stata emessa la
            direttiva della Funzione Pubblica all’Aran con cui “iniziare”
            il rinnovo del contratto. 
            
             
            Ripartire
            perché nulla ci vieta di pensare che il nostro contratto non sarà
            altro che una fotocopia di quello del Pubblico Impiego
            (l’esperienza ci dice che sarà così), Pubblico Impiego da cui
            siamo appena usciti, perdendo molti diritti. 
            
             
            Ripartire
            infine per riacquistare i diritti che avevamo nel Pubblico
            Impiego. Ma non solo questo. 
            
             
            Cari
            colleghi, qui si  rischia
            di arrivare alla fine del biennio economico 2002-2003 (il rinnovo
            del contratto è per la parte giuridica del quadriennio 2002-2005, e
            per la parte economica per il primo biennio), senza aver rinnovato
            il contratto, e dover riiniziare (quando?) la contrattazione per
            rinnovare il biennio economico 2004-2005. Altro che vacche grasse!
            Nella finanziaria si parla inoltre di trasformazioni possibili delle
            Agenzie in Fondazioni! E già solerti esponenti della maggioranza
            hanno depositato un disegno di legge al Senato. 
            
            
             
            Quindi
            è solo da noi che dobbiamo ripartire. Da noi lavoratori. Siamo noi
            che dobbiamo organizzarci. 
            
             
            I
            lavoratori di tutta  le
            Regione hanno  spesso
            organizzato spontaneamente  iniziative
            di lotta dando una lezione di stile a tutti coloro che intendono il
            fare  sindacato come
            farsi gli affari propri.
            
             
            La
            nostra l’intuizione degli anni scorsi, quando in pochi abbiamo
            iniziato a lavorare per costruire una nuova Organizzazione Sindacale
            che rompesse l’egemonia dei vecchi Sindacati succubi
            dell’amministrazione e disposti a calare accordi dall’alto
            e’ stata premiata con l’adesione e la simpatia di numerosi
            lavoratori.
            
             
             Allora
            eravamo pochi ma avevamo (allora come adesso) come punto di
            riferimento la difesa degli interessi dei lavoratori, della loro
            dignità, e la coscienza che il lavoro deve essere 
            uno strumento per vivere bene e non per sopravvivere.
            
             
            Già
            RdB Sardegna era riuscita alle elezioni delle Rsu, tenute nel
            Novembre 2001, a diventare un punto di riferimento per i lavoratori
            della Regione, raggiungendo quel 15% di voti e una ventina di eletti
            nelle Rsu, che ne hanno fatto il secondo sindacato a livello
            regionale.
            
             
            Oggi,
            noi lavoratori abbiamo bisogno di una forte organizzazione sindacale 
            che stia dalla nostra parte. Dobbiamo dare una svolta al
            lavoro sindacale, dobbiamo crescere e abbandonare quelle
            organizzazioni che hanno dimenticato e cancellato i motivi etici
            della loro nascita.
            
             
            In
            questa nostra organizzazione (e speriamo presto anche vostra) i
            bisogni della base  trovano
            il massimo spazio. E’ nel nostro nome il nostro DNA. Noi siamo le
            Rappresentanze Sindacali di Base.
            
             
            Noi,
            delegati territoriali della RdB siamo innanzi tutto lavoratori negli
            uffici, siamo colleghi di tanti altri colleghi, e lavoriamo negli
            uffici per far crescere la democrazia e il rispetto dei diritti dei
            lavoratori.
            
             
            Per
            questo ti chiediamo, di diventare delegato sindacale della RdB, di
            aprire una struttura nel tuo ufficio, di rafforzarla, se già
            esistente, di iscriverti alla nostra organizzazione e darti e darci 
            più forza.
            
             
            Nessuno
            è nato sindacalista.
            E’ un percorso che si inizia, è un percorso di crescita personale e collettivo che ti farà
            crescere e farà crescere RdB. Se hai già esperienza sindacale,
            potrai metterla a profitto.
            
             
            Diventa
            protagonista del tuo destino!
            
             
            E
            solo prendendo nelle mani il nostro destino che possiamo cambiarlo.
            Non dobbiamo permettere che altri, sia essa l’amministrazione, la
            politica, il dirigismo sindacale, decida per noi. Dobbiamo
            diventare coscienti della nostra forza, del ruolo che noi
            svolgiamo, della nostra importanza.
            
             
            Per
            questo è importante avere una organizzazione sindacale di base, che
            ti dia gli strumenti per difenderti: rafforza
            la RdB, rafforza te stesso. 
            
            
            
             
            Cagliari  
            Dicembre 2002
            
             
            Esecutivo
            Regionale RdB-PI Sardegna - Finanze e Agenzie Fiscali
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