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LE MANI DEI PRIVATI SUGLI EDIFICI PUBBLICI: IL DEMANIO VENDE GLI UFFICI

DA SEMPRE,  SI SA, IL BUON PADRE DI FAMIGLIA  ACQUISTA LA CASA IN CUI ABITA, PER NON PAGARE L’AFFITTO. LO STATO FA IL CONTRARIO: VENDE I BENI PUBBLICI, UFFICI COMPRESI, E POI CON I SOLDI DELLA VENDITA CI PAGA L’AFFITTO!!

 

Sembra una storiella paradossale, ma purtroppo è l’amara realtà.  Il decreto-legge  30 Settembre 2003, relativo a disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici (dietro una presentazione così seria  purtroppo c’è qualcosa di drammatico), prevede l’alienazione degli immobili pubblici anche se adibiti ad uffici governativi. Non solo ciò, ma  prevede che parte del ricavato della vendita  venga utilizzato per pagare gli affitti!!! 

E’ un’operazione scandalosa, vergognosa. Vendere, per poi restare in affitto a prezzi di mercato. Crediamo che la finanza creativa del Ministro Tremonti abbia superato qualsiasi limite. Chi ha i soldi, si comprerà i beni che appartengono alla Comunità, alla Collettività, si comprerà l’Italia, e, poi, costringerà lo stato a pagare affitti a prezzo di mercato. E’ evidente che il governo ha individuato un nuovo business su cui mettere le mani: il patrimonio dello Stato. Un’immensa ricchezza. E gli affaristi stanno mettendo le mani su immensi patrimoni. Ci sarà chi si arricchirà ancor di più sulle spalle degli italiani. Il liberismo e il neo liberismo stanno producendo guasti irreparabili, all’economia e al livello di vita dei lavoratori. L’attacco ai diritti dei lavoratori, l’attacco alle pensioni, il carovita, il lavoro sempre più flessibile, la precarizzazione del mondo del lavoro, il ritardo cronico nel rinnovo contrattuale necessita una risposta forte da parte di tutta la società civile e del mondo del lavoro. Partecipiamo compatti allo sciopero generale del 7 Novembre 2003. Questa legge è un ulteriore passaggio, uno strumento in più verso la completa  trasformazione del Demanio, oggi ente pubblico economico, in Società per azioni.

   

Il testo dell’Art. 29 (Cessione di immobili adibiti ad uffici pubblici) del D.L. 30 Settembre 2003, n.269 (disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici).
Ai fini del perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti per l’anno 2004 attraverso la dismissione di beni immobili dello Stato, l’alienazione di tali immobili è considerata urgente con prioritario riferimento  a quelli per i quali sia già stato determinato il valore di mercato. L’Agenzia del Demanio è autorizzata, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, a vendere a trattativa privata, anche in blocco, beni immobili adibiti ad uffici pubblici non assoggettati alle disposizioni in materia intutela del patrimonio culturale dettate dal decreto legislativo 29 ottobre 1999, n.490, ovvero per i quali sia stato accertato, con le modalità indicate nell’articolo 27, l’inesistenza dell’interesse culturale. La vendita fa venire meno l’uso governativo gratuito e l’eventuale diritto di prelazione spettante ad enti pubblici anche in caso di rivendita. Si applicano le disposizioni di cui al secondo periodo del comma 17 dell’articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, n.351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n.410, nonché al primo e al secondo periodo del comma 18 del medesimo articolo 3. Per l’anno 2004, una quota delle entrate rivenienti dalla vendita degli immmobili di cui al presente articolo, nel limite di 50 milioni di euro, è iscritta nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze in apposito fondo da ripartire, per provvedere alla spesa per i canoni di locazione degli immobili stessi. Il fondo è atribuito alle pertinenti unità previsionale di base degli stati di previsione interessati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro competente, da comunicare, anche con evidenze informatiche, tramite l’Ufficio centrale di bilancio alle relative Commissioni parlamentari e alla Corte dei conti. A decorrere dall’anno 2005, l’importo del fondo è determinato con la legge di bilancio. 

 

Cagliari, 16 Ottobre 2004                                RdB Agenzie Fiscali - Sardegna