- Premessa
ed oggetto
Scopo dell’assemblea dei dipendenti
di questa Direzione Regionale è quello di informare tutti i
colleghi di questa struttura nonché di quelle centrali, regionali e
provinciali e le OO.SS. sulla trasformazione dell’Agenzia del
Territorio in Ente Pubblico Economico in corso di attuazione a
seguito del parere favorevole della Commissione Parlamentare per la
riforma amministrativa sullo schema del D.L.vo sul riassetto
organizzativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle
Agenzie Fiscali. Inoltre questa assemblea si propone di avviare
eventuali iniziative di protesta sulla suddetta trasformazione che
non ha visto coinvolti in nessun modo i lavoratori dipendenti
dell’Agenzia.
2.
Ente Pubblico Economico
Gli enti pubblici economici sono una
particolare categoria di enti pubblici i quali non agiscono in
regime di diritto amministrativo bensì di diritto privato e
sono pertanto soggetti alla disciplina propria del diritto
privato. Essi svolgono in via principale o esclusiva attività di
produzione per il mercato e di intermediazione nello scambio di beni
e servizi: cioè un attività economica come gli imprenditori
privati (art. 2082 cod. civ.). In tal caso l’impresa deve essere
esercitata in modo tale che dall’attività si ricavi almeno quanto
occorre per coprire i costi dei fattori di produzione impiegati
secondo il criterio della obiettiva economicità.
Gli scopi che spingono lo Stato a
creare un E.P.E. sono diversi: operare interventi economici “di
controllo” (es: per calmierare il prezzo di una merce sul
mercato, producendola e vendendola ad un costo inferiore a quella
dei beni analoghi prodotti dai privati), realizzare “interventi
promozionali” (aiutando economicamente un settore
dell’industria in crisi che riveste interesse nazionale).
3.
Privatizzazione degli Enti Pubblici Economici
Poiché nella fattispecie
dell’Agenzia del Territorio non ricorrono i presupposti per
l’esercizio delle funzioni sopramenzionate si comprende che
l’unico obiettivo del Governo è la successiva privatizzazione
dell’Agenzia trasformandola in S.p.A. così come è avvenuto
per gli altri E.P.E. (IRI, ENI, ENEL, INA, etc.). Ciò appare
confermato dall’intervento dell’Onorevole Migliori in seno alla
Commissione Parlamentare il quale solo per la Cassa depositi e
prestiti “esclude in modo radicale ogni ipotesi di
trasformazione in società per azioni”.
4.
Esame dello schema del D.Lvo , del parere della Commissione
parlamentare e osservazioni.
Secondo le indicazioni della bicamerale
la trasformazione dell’Agenzia del Territorio in E.P.E. deve
avvenire entro il corrente anno.
Il Senatore Bassanini in seno ai lavori
della Commissione Parlamentare dichiara che dal processo di
trasformazione debbano essere escluse le agenzie di carattere
fiscale, dogane ed entrate. Non si capisce come l’Agenzia del
Territorio, attualmente facente parte, non a caso, delle agenzie
fiscali, debba trasformarsi in E.P.E.. Infatti l’Agenzia del
Territorio gestisce attualmente il Catasto che, all’atto della sua
costituzione, nacque per scopi prevalentemente fiscali con il fine
di perequare le imposte sugli immobili. Sembra dubbio che la
determinazione della rendita
catastale e/o i criteri per il calcolo, che come è noto costituisce
la base imponibile delle imposte immobiliari, possa essere affidato
in mano ad un ente di natura privata. Come pure si pongono
altrettanti interrogativi sulla gestione di tipo privato della
cartografia catastale, visto che il Catasto è attualmente ente
cartografico dello Stato.
Inoltre, per gli stessi motivi, non si
comprende come il Servizio di pubblicità immobiliare, avente
carattere esclusivamente pubblicistico, possa essere gestito
anch’esso da privati mettendo in serio pericolo ogni forma di
garanzia dei diritti reali.
Il parere degli estensori del presente
documento è pertanto quello di considerare l’Agenzia del
Territorio alla stessa stregua delle Entrate e delle Dogane visto
che questa tratta materie di specifica e diretta relazione con
l’obbligazione tributaria e quindi non si presta per definizione
alla trasformazione in Ente Pubblico Economico, né tantomeno in
S.p.A. Tantopiù che l’Agenzia del Territorio ha compiuto
notevoli progressi a partire dalla sua costituzione
dall’01/01/2001 sia in termini di risultati conseguiti col
raggiungimento degli obiettivi fissati di anno in anno con le
Convenzioni col Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia in
termini di razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e
finanziarie grazie al perfezionamento del suo sistema interno del
controllo di gestione. Si vuole sottolineare che il raggiungimento
degli obiettivi è stato reso possibile dal grande impegno profuso
dal personale dell’Agenzia senza un adeguato sistema di
incentivazione economico e professionale.
Dall’esame del parere della
Commissione Parlamentare si evince inoltre che il personale
dipendente che transiterà nell’E.P.E. sarà disciplinato dalla
contrattazione collettiva e dalle leggi che regolano il rapporto
privato. Ciò sottoporrà i dipendenti delle attuali agenzie
Fiscali, assunti nella stragrande maggioranza quali vincitori di
concorsi pubblici, ad un sistema contrattuale totalmente diverso.
Tra l’altro il sistema di reclutamento del personale negli E.P.E.
avviene su base privatistica (offerta al pubblico), ovvero
per intendersi più chiaramente anche per chiamata diretta
precludendo i normali avanzamenti di carriera dei dipendenti già
assunti con procedure concorsuali pubbliche.
Scorrendo inoltre il Parere della
Commissione si precisa che il personale dell’ente può essere
trasferito, a domanda, alle altre agenzie fiscali. Su questo punto
esprimiamo la piena solidarietà alle preoccupazioni espresse dai
colleghi della Direzione Regionale della Puglia nel documento del
09/05/03 chiedendo come loro, la possibilità di transitare non
soltanto verso le altre Agenzie Fiscali, ma anche verso la P.A. in
generale. In più si chiede che nell’ipotesi remota
dell’eventuale mobilità questa avvenga su scala provinciale e con
le dovute garanzie a differenza di quanto espresso dal
sottosegretario all’Economia Maria Teresa Armosino secondo la
quale occorre garantire il lavoro, non il posto.
Secondo il Parere della Commissione
l’ente provvede alla copertura dei costi inerenti alla sua
attività mediante i ricavi ottenuti dalla fornitura dei servizi a
soggetti pubblici e privati. Ci si chiede se sono stati condotti
studi adeguati per la valutazione del segmento di mercato
nell’ambito del quale dovrebbe operare il nascituro E.P.E. visto
che allo stato attuale i ricavi dell’Agenzia, che peraltro passano
direttamente nelle casse del Ministero, sono costituiti dai tributi
catastali e ipotecari nonché dall’attività di Nuovi Business per
la cartolarizzazione dei beni patrimoniali prossima alla
conclusione.
5.
Conclusioni ed azioni
In definitiva i Dipendenti della
Direzione Regionale esprimono forti perplessità sulla
trasformazione dell’Agenzia del Territorio in E.P.E. per la
peculiarità delle attività sopradescritte e per la nebulosità
delle prospettive che offre il nascituro E.P.E.; chiedono che la eventuale
mobilità possa avvenire non soltanto verso le altre Agenzie
Fiscali, ma anche verso la P.A. in generale. In più si chiede che
nell’ipotesi remota dell’eventuale mobilità questa avvenga su
scala provinciale e con le dovute garanzie.
Questo documento si propone di
divulgare le informazioni sulla trasformazione in E.P.E. a tutti i
colleghi dell’Agenzia del Territorio e del Demanio nelle varie
sedi centrali, regionali e provinciali; di coinvolgere tutte le
OO.SS. affinché manifestino nelle dovute sedi il forte dissenso
alla trasformazione della nostra Agenzia in E.P.E.; di informare i
principali organi di stampa sul dissenso dei dipendenti in merito
alla trasformazione in E.P.E.; di avere risposte da parte
dell’Amministrazione dell’Agenzia del Territorio in merito alle
prospettive che si dischiudono con la trasformazione in E.P.E..
Si propone di concertare con tutti i
colleghi dell’Agenzia del Territorio una prima giornata di
sciopero nazionale in bianco col blocco di tutte le attività.
Palermo 03/06/03
I dipendenti della Direzione Regionale della Sicilia
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