In una situazione in cui una delle quattro Agenzie Fiscali, quella
del Territorio, nel disegno di legge n.1871 presentato in Senato da
decine di deputati di maggioranza e che prevede la sua
trasformazione in Fondazione, è ben motivato il senso
d’incertezza e la preoccupazione rispetto al proprio futuro
lavorativo.
Per quanto
riguarda l’Agenzia delle Entrate ci troviamo nel Veneto, a due
anni mediamente dalla costituzione degli Uffici Unici, ancora di
fronte alla mobilità coatta per alcuni colleghi, mentre nella quasi
totalità delle altre regioni la mobilità è stata esclusivamente
volontaria.
Finalmente, a
fronte d’alcune iniziative sindacali che hanno sollevato il
problema, la DRE con un documento del 16/01/03, prot.n.574, entra
nel merito della questione per iscritto, ma la soluzione non è in
tempi certi per tutti.
E come sappiamo,
il tempo, la sua estensione, è un elemento importantissimo,
infatti, le affermazioni della DRE “..il personale interessato certamente
rientrerà nel capoluogo non appena si creeranno le condizioni..”
e “..si può ragionevolmente pensare che l’immissione in
servizio dei vincitori per collaboratori tributari, attualmente
impegnati nell’ultimazione del tirocinio, possa costituire un
probabile momento di realizzazione di tale proposito.” ci fa
intuire che il momento del rientro è spostato a Giugno 2003 ma
nemmeno questa è una data certa perché c’è una condizione
sospensiva che lega il diritto al rientro al non creare “..alcun
pregiudizio per l’efficienza e l’efficacia dell’attività di
detti Uffici”.
Come RdB
ripercorrendo la storia passata della costituzione degli Uffici
Unici nella nostra regione non possiamo che rimanere sfavorevolmente
colpiti dall’enorme costo umano pagato dai dipendenti, ben 157,
infatti, sono stati i colleghi che hanno dovuto recarsi negli Uffici
sub-provinciali e solo 110 a tutt’oggi sono rientrati mentre, per
fortuna, nella soppressione dei Centri di Servizio il criterio
adottato, sancito da un accordo a livello nazionale, è stato quello
della difesa della volontarietà della scelta e pertanto anche
quella di rimanere a lavorare negli Uffici considerati in esubero, e
della sua incentivazione in termini economici.
Ci chiediamo,
con un po’ di retorica, : “se l’accordo sulla soppressione dei
Centri di Servizio fosse stato antecedente alla creazione nel Veneto
degli Uffici Unici quale sarebbe stata l’Organizzazione Sindacale
che avrebbe ritenuto accettabile tutto quello che hanno patito i
lavoratori trasferiti ma anche quelli che temevano di esserlo?”.
Parlavamo
dell’importanza del tempo e ora nel 2003 dopo che abbiamo visto
applicati due pesi e due misure diverse relativamente sempre a
dipendenti dell’Agenzia delle Entrate del Veneto e che a due anni
e oltre di mobilità coatta per alcuni , non è giusto, logico,
auspicabile, necessario, che tutte le Organizzazioni Sindacali
mettano in campo, così come ha chiesto l’assemblea tenutasi il 16
Gennaio a Cittadella e indetta da sette RSU di Uffici interessati
alla mobilità, magari anche con fantasia e senso della
comunicazione, tutte le forme di mobilitazione del personale
possibili, non solo per
affermare la propria contrarietà al perdurare della mobilità
coatta ma anche, si spera, per riuscire ad ottenere il risultato del
ritorno per tutti?
Come RdB
vogliamo spenderci fino in fondo e con convinzione su questo
passaggio non lasciando nulla di intentato. A risentirci a presto!
Padova, 23/01/03
RdB Agenzie Fiscali del Veneto
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