____________, ________________________
Al
Presidente della Repubblica
On.le Carlo Azelio CIAMPI
Palazzo del Quirinale – 00187 ROMA
Al
Presidente del Senato della Repubblica
On.le Nicola MANCINO
Palazzo Madama – 00186 ROMA
Al
Presidente della Camera dei Deputati
On.le Luciano VIOLANTE
Piazza Montecitorio – 00186 ROMA
Al
Presidente della Corte Costituzionale
Palazzo della Consulta
Piazza del Quirinale – 00187 ROMA
Ai
Presidenti dei Gruppi Parlamentari
Camera dei Deputati
Piazza Montecitorio – 00186 ROMA
Oggetto : Emendamento, di iniziativa popolare, alla legge finanziaria anno 2001 in corso di approvazione. - Art. 33, comma 2, riguardante il D.P.R. 17.01.1990 n° 44, art.9, comma 4° e 5°.
Il/La sottoscritto/a
_________________________________________________ cittadino italiano, ancor
prima che Pubblico Servitore dello Stato.
PREMESSO
Che
all’art.33, II comma, della disegno di legge finanziaria per l’anno 2001, in
discussione al Parlamento e di prossima approvazione, prevede che “L’artico
7, comma 1, del Decreto Legge 19 settembre 1992, n.384, convertito, con
modificazioni, dalla Legge 14 novembre 1992, n.438, si interpreta nel senso che
la proroga al 31 dicembre 1993 della disciplina emanata sulla base degli
accordi di comparto di cui alla legge 29 marzo 1993, n.93, relativi al triennio
1° gennaio 1988 - 31 dicembre 1990 non modifica la data del 31 dicembre 1990
già stabilita per la maturazione delle anzianità di servizio prescritte ai fini
delle maggiorazioni della retribuzione individuale di anzianità. E’ fatta salva
l’esecuzione dei giudicati alla data di entrata in vigore della presente legge”.
Che
la formulazione di siffatto articolo configge palesemente con gli artt. 3, 36 e
97 della Legge Costituzionale in quanto - se cosi fosse approvato -
determinerebbe una evidente sperequazione tra dipendenti che hanno ottenuto
(seppur costretti a mezzo degli organismi giudicanti) i benefici economici
derivanti dall’art.9, commi 4 e 5 del DPR 17.01.1990, n.44 e dipendenti che pur
rientrando nelle identiche situazioni, moltissimi dei quali (alcune decine di
migliaia), a loro volta, costretti ad adire le vie legali per sentirsi
riconosciuto lo stesso beneficio economico.
Che con il testè articolo
finanziario molti dipendenti pubblici, destinatari degli effetti del DPR
17.1.1990, n.44, verrebbero ingiustamente ed illecitamente esclusi da quei
provvedimenti contrattuali “sottoscritti tra le parti” e che
oggi, a distanza di anni con, ancor più illecito, provvedimento legislativo
(peraltro con effetti retroattivi, ciò anche …., vietato dal diritto
costituzionale) unilateralmente i rappresentanti dello Stato, violando i
precetti sanciti dalla Legge Costituzionale, ancorché inadempienti
contrattualmente, pretendono di non riconoscere quanto già statuito con
sentenze giurisprudezialmente consolidate (cfr. - ex multis - : Consiglio di
Stato, Sez. IV, n° 441/98, TAR Lazio, Sez.I, n.1135/96, TAR Lazio, Sez. I,
n.1382/98, 1383/98, 1384/98 e 1385/98 nonché, Cons.St, Sez. VI, n.2451 del 20
aprile 2000 ed eltre),
CIO PREMESSO
Lo scrivente chiede che
l’articolo 33, comma 2, della legge finanziaria per l’anno 2001, venga cosi
emendato:
“L’Art.7, commi 4 e 5
del D.P.R. 17 gennaio 1990, n.44, recante il riconoscimento della maggiorazione
della retribuzione di anzianità è riconosciuto, per effetto dell’ultrattività
del Contratto del personale ministeriale, prorogato al 31 dicembre 1993, a
tutti coloro che maturano 5, 10 e 20 anni di servizio alla data del 31.12.1993,
anche cumulando più periodi di servizio effettivo prestato in amministrazioni
diverse, come statuito dall’ormai consolidato orientamento giurisprudenziale.
L’enorme contenzioso ancora
esistente è estinto d’ufficio”.
I
n f e d e