R.I.A.
IL consiglio di stato ci
da ragione, i soldi vanno a tutti…
Il
Segretariato Generale del Consiglio di Stato ha trasmesso, in data 28.8.2000,
il parere n. 1188/2000 della terza Sezione, formulato nell’adunanza del 20
giugno 2000 in merito alla richiesta inoltrata dal nostro Ministero sulle
modalità di applicazione dell’art. 9, comma 4 e 5 del DPR n.44, relativo alla
maggiorazione della retribuzione individuale di anzianità.
Il Consiglio di Stato,
infatti, ha condiviso le ragioni di carattere
equitativo che sono a presupposto
per l’estensione, in considerazione anche della recente
giurisprudenza prevalente, del riconoscimento della vigenza del DPR 44 del 1990
fino al 31.12.1992 a tutti i lavoratori, anche a coloro che non abbiano
proposto alcuna impugnativa.
Ci preoccupa, comunque,
che il carattere equitativo sia poi legato alla valutazione del Ministero del
Tesoro in ordine alle disponibilità finanziarie che dovranno essere reperite
per l’attuazione dell’iniziativa!!!
Il Consiglio di Stato si è espresso inoltre su vari
quesiti posti dalla nostra Amministrazione in ordine:
·
alle sentenze passate in giudicato in
relazione agli interessi legali e rivalutazione monetaria;
·
alle sentenze passate in giudicate del giudice
amministrativo di primo grado;
·
alle situazioni per le quali fino ad oggi sia
intervenuta sentenza di primo grado;
·
ai dipendenti che hanno avanzato istanza di
riconoscimento del beneficio, senza peraltro adire la via giudiziaria;
·
ai dipendenti che non abbiano mai chiesto il
riconoscimento del beneficio, e non abbiano quindi mai posto in essere atti
idonei ad interrompere la prescrizione, ai sensi dell’art. 2943, comma 4 del
Codice Civile;
·
alla operabilità della RIA anche per il
periodo 1.1.1994 – 16.2.1995 data di stipulazione del CCNL del comparto Ministeri.
Risultano
comunque rilevanti le osservazioni del Consiglio di Stato laddove si ritiene
che “la concessione del beneficio della maggiorazione RIA in questione non era
subordinata alla domanda del dipendente, essendo erogabile d’ufficio: ne consegue
che la posizione dei dipendenti che non abbiano presentato apposita istanza in
proposito non risulta diversa da quelli che abbiano presentato detta istanza,
se non in relazione all’effetto interruttivo della prescrizione prodotto
dall’istanza medesima”.
Così come risulta
rilevante il parere espresso sul quesito inerente al riconoscimento, ai fini
del computo dell’anzianità, dei periodi di servizio prestati in precedenza
presso Amministrazioni statali e non, appartenenti a comparti diversi da quello
dei Ministeri.
Nonostante che la nostra
Amministrazione abbia prospettato al Consiglio di Stato, a nostro avviso in
maniera inopportuna e senza peraltro menzionare precedenti giuridici a favore
dei mobilitati (vedasi sent. n. 542/2000 del TAR per il Friuli Venezia Giulia),
una diversificazione tra lavoratori transitati per effetto di una mobilità
speciale (?) e impiegati transitati, invece, secondo la mobilità ordinaria,
l’organo consultivo ha ritenuto comunque che “trattandosi di questione non
definita normativamente in maniera sufficientemente chiara, l’Amministrazione
dovrà valutare il caso concreto tenendo conto della natura e delle finalità del
beneficio di cui si discute. A tale riguardo è opportuno sottolineare che
l’incremento della retribuzione individuale viene posto dalla norma in stretta
correlazione con l’esperienza professionale maturata dal dipendente, per un
determinato numero di anni, ed in tale ottica, assumono secondario rilievo le
circostanze nelle quali la specifica esperienza professionale sia stata
acquisita, risultando invece di preminente interesse, per l’Amministrazione
pubblica, l’effettivo conseguimento da parte del dipendente, di una superiore
qualificazione professionale nelle mansioni di pertinenza”.
Riteniamo perciò che
l’Amministrazione del Tesoro non abbia più alcuna possibilità di ritardare
indebitamente il riconoscimento ai lavoratori di un diritto riconosciuto da una
giurisprudenza oramai consolidata.
La RdB, impegnata in prima linea sul riconoscimento del DPR 44/90,
continuerà a pressare l’Amministrazione affinché dia seguito al riconoscimento
immediato dei benefici economici dovuti.
Roma 8.9.2000