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SOMMARIO
1.
L’RdB non ha firmato l’accordo nazionale relativo alle aperture
straordinarie di pasqua, pasquetta, 1^ maggio e 15 agosto. Questa
O.S. si batte per riportare all’ordinarietà la progettazione nazionale
e locale, ossia all’interno delle 36 ore lavorative, evitando di
incentivare i lavoratori a prestare servizio nei giorni di festa e in
giornate storicamente dedicate alla pausa lavorativa e alla lotta come il
primo maggio. Si
tratta di progetti che ripropongono l’effetto “vetrina Beni
Culturali” introducendo criteri di flessibilità per i lavoratori. La
RdB ha criticato in sede di trattativa nazionale i progetti delle aperture
straordinarie distinguendosi dal coro unanime rappresentato
dall’amministrazione e dagli altri sindacati che hanno approvato una
operazione di facciata che elargisce quote di salario accessorio ad alcuni
lavoratori per prestazioni extra, in giorni, come il 1° maggio,
storicamente dedicati alla festa, alla lotta e al non lavoro. Giornata
del 1° maggio che invece quest’anno, del resto come gli altri anni, la
RdB invita a festeggiare con la mobilitazione, partecipando alla grande
manifestazione nazionale di Milano “Contro il precariato” a cui stiamo
lavorando per farla diventare l’appuntamento alternativo e
di lotta dei precari, disoccupati, non garantiti ecc. Per
la RdB è inaccettabile la scelta del Ministero, avallata dai sindacati
concertativi firmatari dell’accordo, di annullare la storica giornata
del 1° maggio giustificandola con argomenti a favore dell’utenza,
spingendo parte del personale a lavorare. Inoltre
va sottolineato come, ogni anno, la firma a questi progetti viene sovente
utilizzata come contropartita dai sindacati concertativi Cgil, Cisl, Uil
per ottenere (o dire di aver ottenuto) delle cose favorevoli per i
lavoratori: puntualmente però fanno marcia indietro e firmano gli accordi
senza ottenere nulla in cambio!! La
vertenza dei precari ne è l’esempio più clamoroso: sembrava fossero
partiti, anni or sono, con intenzioni “bellicose” ed ogni volta la
sacrificano per “senso di responsabilità”!! La
RdB ritiene che le condizioni generali dei lavoratori dei Beni Culturali
stiano velocemente peggiorando: una riqualificazione selettiva e per
pochi, nata da un pessimo accordo che, ricordiamo, non abbiamo firmato, e
proseguita in modo confuso, lento e mortificante per i candidati, in
alcuni casi bocciati quando tutti, secondo la RdB, dovrebbero avere il
giusto riconoscimento per un passaggio di livello; una
politica per i beni culturali che ha come scopo quello di “far cassa”
e sta spingendo l’intero settore verso una scellerata privatizzazione
che riguarderà anche i lavoratori (vedi il caso “pilota” del Museo
Egizio di Torino); la
mancanza di una soluzione per i precari, oggi più che mai appesi ad un
filo; la
“questione salariale” che ormai allarma tutti e che dovrebbe essere
affrontata a livello generale evitando la distribuzione di emolumenti
accessori legati a prestazioni del dipendente: 14° mensilità! Ecco la
parola d’ordine che bisogna scrivere su ogni manifesto, ripetere in ogni
contrattazione, diffondere tra i colleghi. E’
stato firmato, inoltre, l’accordo sui volontari del servizio civile che
legalizza lo sfruttamento di queste figure atipiche nel nostro Ministero.
Sia
l’accordo sulle aperture e
sia quello sui volontari del
servizio civile viene allegato al presente Notiziario Sindacale. 2.
Precari. Riparte
la mobilitazione dei precari dei beni culturali che non ci stanno di
fronte alla solita operazione di facciata che si regge, in molti casi,
grazie alla presenza dei lavoratori “giubilari” e Atm che garantiscono
la fruizione al pubblico di molti Musei, Gallerie ecc. Prende
corpo la proposta di una riunione cittadina dei precari della capitale da
tenersi nei prossimi giorni. Invitiamo i precari delle altre regioni a
fare altrettanto. |
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