I
NODI VENGONO AL PETTINE |
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Contratti, Frattini: nel
pubblico neanche un euro in più "Noi applichiamo correttamente l'accordo di
febbraio 2002 dice Frattini all'agenzia Adnkronos - e soprattutto
applichiamo l'accordo Ciampi del luglio '93 sulla politica dei redditi".
E aggiunge: "Se noi oggi superassimo il principio fondamentale per
cui anche per l'impiego pubblico il governo fissa l'inflazione programmata
e poi si ragiona a consuntivo sul differenziale con l'inflazione reale, noi
faremmo saltare l'accordo di luglio e avremmo scardinato 10 anni di
contrattazione. E' chiaro, invece, che siamo vincolati a quell'accordo:
questo è il punto, non quello di dare soldi in più al pubblico impiego". Invece, secondo il ragionamento di Frattini quel
principio va tenuto fermo: se l'inflazione reale è molto superiore
all'1,4% previsto dal governo se ne ridiscuterà tra due anni. E la
dichiarazione del premier a Rimini? Questa la versione del ministro:
"La frase di Berlusconi vuole esattamente confermare quello che già
abbiamo fatto con l'accordo di febbraio 2002. Alla fine dell'esercizio
finanziario 2003 si valuterà nel biennio 2004-2005 quali sono i livelli
di inflazione reale, quali quelli di differenziale importato, poi si farà
una differenza, si contratterà e si ragionerà come abbiamo fatto a
febbraio scorso". Frattini non si mostra per nulla preoccupato
dell'autunno caldo pronosticato dal leader della Cgil, Sergio Cofferati:
"L'accordo del pubblico impiego l'ho ha firmato anche la Cgil. In
quell'accordo del 2002 non si dice mica che l'inflazione reale si discute
in corso di periodo. Anzi quell'accordo ha un 'cappello' che dice
'richiamate tutte le clausole del luglio del '93, ecc...' ed è in quel
cappello che c'è il vincolo per il governo a non ragionare di inflazione
reale prima di aver effettuato a consuntivo tutti i conteggi".
Quindi la stoccata finale: "Se la Cgil vuole disdire l'accordo del
luglio '93 firmato con Ciampi - afferma provocatorio - lo dica. Noi non lo
vogliamo disdire". (www.repubblica.it 31 agosto 2002)
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E' ORMAI CHIARO LA
POLITICA VARATA CON L’ACCORDO DI LUGLIO 1993 E RINNOVATA – NEL PUBBLICO IMPIEGO - COL TRUFFALDINO ACCORDO DEL FEBBRAIO 2002, E' LO STRUMENTO CON CUI I GOVERNI (DA QUASI DIECI ANNI) HANNO SPECULATO SULLE SPALLE DEI LAVORATORI PER LA REALE DIFESA DEL NOSTRO POTERE D'ACQUISTO: RIGETTARE
LA POLITICA DEI REDDITI, REINTRODURRE LA SCALA MOBILE |