Roma,
11 novembre 2004. L’Esecutivo RdB/CUB PI Agenzie Fiscali
Piemonte ha diffuso in data odierna il seguente comunicato
che facciamo nostro e, quindi, rilanciamo su tutto il
territorio nazionale.
La
scrivente O.S., esprime piena solidarietà ai colleghi
dell’Agenzia delle Dogane delle ex Aree “B1” e “B2”,
che in
questi giorni stanno esprimendo in modo chiaro e forte il loro
malessere circa le continue mancate risposte al sacrosanto
diritto ad aver riconosciuto un minimo diritto alla
carriera, fino ad oggi mortificato e vanificato da
procedure ed accordi inconcludenti e assolutamente inefficaci.
La
RdB non ha firmato in passato gli accordi relativi alle procedure
per i passaggi nelle e tra le aree perché ritenuti assolutamente
incapaci di dare le giuste e legittime risposte ai veri e
reali bisogni ed aspettative dei colleghi. La nostra critica
si fondava e si fonda da sempre su un approccio pragmatico che
riguarda ciò che è successo in questi anni nei posti di
lavoro e quello che un vero sindacato deve fare, ossia, essere
portavoce e tutelare i diritti di chi lo delega a
rappresentare.
Se
è vero come è vero che i processi lavorativi si sono
velocemente evoluti soprattutto nel corso dell’ultimo
decennio richiedendo ai lavoratori un continuo e complesso
adeguamento ai nuovi modelli organizzativi con ciò esigendo
professionalità e disponibilità ben più complesse rispetto
a quelle riconosciute e retribuite, dall’altro canto tutte
le risposte ricercate con sciagurati e cervellotici accordi
hanno solo peggiorato le situazioni rendendo ancora più
evidente e intollerabile una profonda ingiustizia e
sfruttamento soprattutto dei colleghi dell’ex Area A e
dell’Area B (B1 e B2), quelli che più degli altri hanno
sopportato il peso dei cambiamenti e degli adeguamenti senza
alcun riconoscimento giuridico ed economico.
Così
come abbiamo cercato di fare in passato e sperando di avere più
peso e forza per il futuro ci batteremo affinché questa
profonda ingiustizia venga immediatamente sanata.
Non
vogliamo che l’ordinamento professionale continui ad essere
demandato a procedure paraconcorsuali che umiliano i
lavoratori che già da anni svolgono le mansioni per cui
“concorrono” ed, inoltre, spesso messi sub Judice per la
dubbia legittimità delle stesse procedure.
L’unica
strada oggi percorribile e praticabile è quella di
riconoscere immediatamente un passaggio di livello per tutti,
cosa che è accaduta già alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, a seguito dei processi di riforma varati al Decreto
Legislativo 300/1999 ed attraverso la Rideterminazione degli
inquadramenti così come tracciato dall’accordo del
18/07/2002.
Le
nostre proposte fondate sulla coerenza e sul rapporto con la
base saranno sempre improntate alla trasparenza, alla lotta e
alla partecipazione dei lavoratori e quindi nelle nostre
rivendicazioni per oggi e per gli accordi futuri, nonché sul
contratto integrativo d’agenzia, continueremo a lottare per
un ordinamento professionale moderno, che sia specchio della
realtà degli uffici e garanzia del diritto alla carriera per
tutti.
La
nostra forza e la possibilità di avere risultati dipende
anche dalla possibilità di poter continuare con coerenza un
percorso di lotta nella condivisione degli obiettivi, con
l’ovvio invito a scegliere nel contempo di non condividere
le logiche concertative con conseguenti sciagurati accordi al
ribasso e chi continua a sostenerle.
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