Mentre
la Finanziaria si accinge a prorogare per altri tre anni il
blocco del turn over e ad effettuare tagli alle spese correnti
delle P.A., in un’ Agenzia dove già da anni il blocco
acuisce la cronica mancanza di personale, si firmano accordi
che prolungano l’orario di servizio. (scarica
qui l'accordo sulle procedure domiciliate)
Nulla
in contrario a venire incontro alle esigenze degli operatori prevedendo
l’invio telematico delle dichiarazioni in procedura
domiciliata potenzialmente su 22h su 24, ma i servizi si
dovrebbero offrire in cambio di una contropartita e mettendo a
disposizione le risorse umane e finanziarie per attuarli,
soprattutto se si deve resistere all’ennesima finanziaria
che raschia il fondo del barile a scapito dei dipendenti
pubblici.
La
proroga del blocco del turn over era del tutto prevedibile e
la situazione di alcune Dogane particolarmente carenti, dove
nei periodi estivi e natalizi è difficile usufruire del diritto
alle ferie e allo stesso tempo garantire l’attività
istituzionale, è da tempo sotto gli occhi di Amministrazione
e Sindacati.
Anche
l’incremento del ricorso ad istituti quali la reperibilità
e la turnazione erano prevedibili visto che l’Agenzia aveva
già nel cassetto le nuove procedure per l’acquisizione
telematica delle dichiarazioni, eppure, nel Fondo 2004, i
relativi finanziamenti sono stati fatti sulla base del
consuntivo 2003.
MENO
IMPIEGATI, PIU’ CARICHI DI LAVORO
STESSE RISORSE, ORARIO DI SERVIZIO PIU’ LUNGO
Non
illudiamoci di nuove opportunità di guadagno, quindi, se
qualcuno avrà dei benefici ad altri saranno tolti: è il
solito circolo vizioso, ci costringono a lavorare di più per
guadagnare soldi che appartenendo al Fondo sarebbero comunque
entrati nelle nostre tasche, come per la R.S.P.
Ma
quanto potrà durare ancora una simile politica? E’ frutto
di miopia o si vuole deliberatamente portare al collasso
l’Agenzia? Il peso di ogni
ulteriore anno di blocco del turn over sarà sempre più
gravoso e, se continuano a spremere, che succederà dopo che
sarà caduta l’ultima goccia?
Se
oggi economisti al soldo dei partiti riempiono la stampa e i
network televisivi di frasi come “il grasso superfluo è
nel pubblico impiego” è verosimile che piani di
ristrutturazione, esternalizzazioni, mobilità siano la
loro “cura dimagrante”.
Il
pericolo che la trasformazione in Agenzia fosse il primo passo
verso ulteriori forme di privatizzazioni è stato già
all’epoca denunciato da chi, come noi,
non ha condiviso quella scelta e, solo per citare gli
esempi a noi più vicini, i colleghi del Demanio e dei
Monopoli hanno già avuto modo di sperimentarlo sulla loro
pelle.
Del
resto l’accordo sulle procedure domiciliate non è solo
indicativo di una politica aziendale a nostro avviso
quantomeno inopportuna, ma, nella parte in cui prevede che la
disponibilità al prolungamento dell’orario avverrà su base
“prevalentemente volontaria”, contiene anche i
segni inequivocabili della compiacenza di alcune OO.SS., che
firmando accettano a priori l’eventualità che qualcuno ne
sarà obbligato!
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