Che senso ha?
Ci
viene spontaneo chiederci: che senso ha dividere i lavoratori
precari in questo momento?
Perché
?
Questa
è la domanda che il 12 Febbraio all’Assemblea Nazionale dei
precari delle Agenzie Fiscali
i lavoratori dovrebbero porre ai vertici dei Confederali,
dopo l’estromissione delle altre sigle sindacali
dall’organizzazione dell’appuntamento.
E’
singolare che la rottura dell’ unità ricercata da tutti i
colleghi precari venga sancita da chi nel corso di questi anni
si è reso latitante e spesso complice del processo di
precarizzazione del mondo del lavoro. Legge Treu, legge 30,
contratti d’inserimento in questi anni non hanno trovato
nessuno ostacolo nella loro applicazione e ora se ne
cominciano a vedere gli effetti e soprattutto
le conseguenze per migliaia di lavoratori.
Nel
caso specifico dei lavoratori delle Agenzie Fiscali
l’approccio di CGIL CISL UIL verso la risoluzione del problema
stabilizzazione “ all’interno delle Agenzie fiscali è stato
quello di cercare di risolverlo con procedure concorsuali di
dubbia garanzia per i lavoratori.
Anche
dopo aver rincorso questa strada per tutto il 2004, e pur
considerando il blocco delle assunzioni per i prossimi tre anni
introdotto nell’ultima finanziaria riproveranno a percorrere
la stessa strada, pur sapendo benissimo che il problema
è politico. Va trovata una soluzione politica.
Solo
con la mobilitazione e tornando a fare sindacato, che vuol dire
anche conflitto e non esclusivamente
concertazione come è avvenuto finora, si potrà tornare a
salvaguardare i lavoratori.
All’interno
stesso dei Confederali vivono, per la risoluzione del problema
“stabilizzazione”, tre posizioni, in certi casi e in
apparenza in antitesi tra loro. Tutto
questo porta ad una confusione fra i lavoratori che vengono
usati e divisi per puri interessi di bottega. Questo non
è accettabile.
Per
portare avanti la lotta al precariato, dove sono in gioco il
futuro di migliaia di lavoratori,
ci vuole responsabilità. Ci si può divedere su tante cose ma non sulla
garanzia di un posto di lavoro ne tanto meno
sui precari.
Noi
questa responsabilità l’abbiamo addosso, la pratichiamo tutti
i giorni, basti vedere le numerose iniziative fatte in questi
anni. Ne abbiamo fatto uno dei capisaldi della nostra attività
sindacale, anche perché temiamo che il ruolo del sindacato sarà
in futuro sempre più quello di salvaguardare gli interessi dei
lavoratori flessibili e precari e non più solo quello dei
lavoratori garantiti, che andranno scomparendo,se non si metterà
freno ai scellerati processi di flessibilità e precarizzazione
in corso. Basta fare sconti. Che siano sindacati o governi di qualsiasi colore.
Invitiamo
i colleghi a riflettere, a non dare più deleghe, a far sentire
che non si è più disposti a giocarsi il proprio futuro solo
per un senso di appartenenza o convenienza.
Per
il 12 febbraio ricordate la domanda :
Perché?
E’ più importate il mio futuro o gli interessi di chi in
questi anni mi ha reso ancora più precario?
|