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                  L’attacco ai 
                  pubblici dipendenti che è in corso da alcuni anni, sta 
                  continuando a produrre i suoi grandiosi risultati. Il 
                  protocollo d’intesa firmato, a Palazzo Chigi, l’altra 
                  notte, produrrà, infatti, l’effetto che, in cambio di 5 
                  euro, il governo avrà l’occasione per smantellare una 
                  serie di diritti di cui i lavoratori dipendenti godevano. 
                  
                  I sindacati 
                  firmatari di quell’accordo hanno, infatti, contribuito a 
                  rimettere in discussione il principio della certezza della 
                  sede di lavoro, accettando la decisione del governo di 
                  inserire il tema della mobilità nel protocollo. 
                  
                  … per 5 euro 
                  lordi in più, con l’aggravante che gli aumenti ci saranno 
                  corrisposti solo nel 2006, e parte di essi (pari a 10 
                  euro in media lordi) non saranno inseriti nello stipendio, ma 
                  saranno legati alla produttività: bell’affare ci hanno 
                  fatto fare, davvero un bell’affare! 
                  
                  In più, come 
                  si è letto anche dai giornali, altri accordi, benché non 
                  sottoscritti ufficialmente, sono stati presi in quella sede: 
                  
                  
                         
                  
                  ridimensionamento dei pubblici dipendenti di 
                  almeno 60 mila unità (che aggiunte alle 50 mila previsti 
                  dall’ultima finanziaria fanno ben 110 mila posti di lavoro in 
                  meno) che toglierà definitivamente spazio alla stabilizzazione 
                  dei precari; 
                  
                  
                         
                  
                  rimessa in discussione dell’attuale sistema di 
                  contrattazione nazionale collettiva che potrà significare di 
                  tutto, dall’annullamento del biennio economico, 
                  all’introduzione delle gabbie salariali. 
                  
                  E’ questo il 
                  concetto di difesa dei diritti dei lavoratori che hanno i 
                  sindacati confederali e la miriade di sindacatucoli 
                  autonomi (uno dei quali, in particolare, non perde mai 
                  l’occasione di attaccarci) che hanno deciso di sottoscrivere 
                  questo protocollo d’intesa? 
                  
                  RDB NON 
                  SOLO QUELL’ACCORDO NON L’HANNO FIRMATO, MA PORRANNO IN ESSERE 
                  TUTTE LE AZIONI PERCHE’ I LAVORATORI SI RIBELLINO. 
                  
                  Tutti noi 
                  abbiamo ancora nella memoria la battaglia degli 
                  autoferrotranvieri che respinsero sdegnati gli accordi firmati 
                  da CGIL, CISL e UIL e, sconfessando quegli accordi, 
                  proseguirono nella lotta fino al raggiungimento degli 
                  obiettivi. Per questi motivi abbiamo deciso di indire 
                  assemblee in tutti i posti di lavoro e di 
                  far esprimere ai lavoratori un giudizio su quel protocollo di 
                  intesa, attraverso un referendum. 
                  
                  Chiamiamo, 
                  pertanto, tutti gli uffici delle Agenzie Fiscali e del 
                  Pubblico Impiego più in generale, alla mobilitazione:  
                  
                  
                  ORGANIZZIAMO IL REFERENDUM. votiamo compatti e, 
                  come gli autoferrotranviEri, sconfessiamo in massa l’accordo.  |