28 giugno
2005. Sciopero dell’intera giornata dei Precari del Pubblico
Impiego
ore
12: Assemblea del personale “stabile” delle Agenzie Fiscali in
tutti gli Uffici d’Italia
per
solidarietà con i Precari in Sciopero - per bocciare con il
referendum l’Accordo di Palazzo Chigi
L’accordo di
Palazzo Chigi del 28 maggio scorso, in cambio di un presunto
aumento del 5,01%, che chissà quando vedremo, pone le basi,
tra mobilità, blocco del turn-over ed ipotesi di
modifica del sistema contrattuale, per l’ulteriore
smantellamento della pubblica amministrazione e peggioramento
delle condizioni di lavoro.
In
particolare, dalla lettura dell’accordo, si evince che se
stabilizzazione di qualche precario potrà esserci, ci sarà
solo a discapito di altri precari che finirebbero col
perdere definitivamente il proprio posto di lavoro…
Per noi il
sistema che l’accordo prevede è inaccettabile. Come
inaccettabile è che la Pubblica Amministrazione basi la sua
attività su migliaia di precari.
Le Agenzie
Fiscali sono, purtroppo, in prima fila. Il Territorio
ha da oltre otto anni oltre 1500 lavoratori precari, le
Entrate si stanno infarcendo di lavoratori a tempo
determinato e contratti formazione lavoro ed ora anche le
Dogane, per riempire i propri buchi progettano di usare
personale con contratti di formazione lavoro.
La
solidarietà tra lavoratori è l’unico modo per affrontare e
vincere le battaglie che ci troveremo a combattere nei
prossimi anni. L’Accordo di Palazzo Chigi fornisce a questo
(ed ai prossimi) Governo armi molto potenti da usare contro i
lavoratori. Armi che hanno la loro forza nei meccanismi di
divisione che l’accordo induce… Sta a
noi depotenziare tali armi… ed essere tutti uniti.
La barca
affonda. Noi possiamo salvarla. Noi dobbiamo salvarla.
Per questo,
il giorno 28 giugno, tutti assieme dobbiamo affermare
che non ci stiamo.
I precari,
scendendo in piazza, tutti assieme e non assecondando logiche
di spezzettamento che tanto piacciono a chi ci governa,
i
lavoratori a tempo indeterminato, riunendosi in assemblea,
bocciando l’accordo di Palazzo Chigi e votando una mozione di
solidarietà che invieremo nei prossimi giorni.
Le
Assemblee, per ridurre problemi formali, saranno richieste
entro domani direttamente dal nostro Esecutivo Nazionale alle
direzioni dei singoli uffici. Scarica qui la copia della
richiesta di assemblea :
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