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AGENZIA  DEL  DEMANIO
RIPARTITE  LE  RISORSE  EX ART.3  CO.193  LEGGE  28-12-1995 N.549


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25 ottobre 2005. Questa mattina nella sala giardini dell’Agenzia del Demanio si è finalmente tenuta la  riunione per la ripartizione delle somme di cui al comma 193 dell’art.3 della legge 549/95.

La norma prevede che, a titolo di incentivazione, quota parte dei proventi derivanti da recuperi IRPEF, cartolartizzazioni, multe, etc. siano ripartiti, a mezzo contrattazione sindacale, tra i dipendenti delle amministrazioni finanziarie ed il potenziamento delle strutture finanziarie.

In soldoni, la posta in gioco per l’anno 2004 accreditata all’Agenzia del Demanio e’ pari a € 12.000.000 per l’anno 2004, la cui ripartizione proposta alle OO.SS. dal Direttore Centrale dott. Ronza, non tenuta in considerazione da nessuno dei convenuti, era pari a circa il 50% da destinarsi al potenziamento dell’Agenzia e la restante parte al personale EPE e optante.

La discussione si è chiusa con la sottoscrizione da parte di tutte le OO.SS. presenti, ad eccezione della ns. Sigla e del CIDA-UNADIS, assegnando € 2.000.000 all’Agenzia per il potenziamento (ma l’EPE non doveva autofinanziarsi?), € 1.500.000 da ripartirsi tra il personale dirigente e € 8.500.000 al personale non dirigente.

Per quanto i danni siano abbastanza limitati, non riteniamo sottoscrivibile un accordo in cui l’EPE Demanio finanzia il proprio sviluppo “mettendo le mani in tasca” al personale optante, lo stesso personale al quale ha dato il benservito attraverso il dlgs 173/03.

E’ iniziata poi la lunga contrattazione per la ripartizione degli € 8.500.000 per il personale livellato che ha prestato servizio al Demanio nel 2004, dove la volontà dell’Agenzia era di chiudere un accordo di ripartizione direttamente legato al raggiungimento dell’obiettivo delle singole strutture nell’anno di riferimento. I toni sono divenuti aspri quando l’amministrazione ha dato la propria disponibilità a fornire i dati sugli obiettivi raggiunti solo successivamente alla sottoscrizione dell’accordo, minacciando perfino di non accettare alcuna nota a verbale: insomma avremmo dovuto firmare sulla fiducia.

Al secco rifiuto della stragrande parte sindacale, l’Agenzia abbandonava il tavolo, rimandando ad una proposta sindacale unitaria un proprio eventuale rientro in trattativa, addebitando alla parte sociale la mancata volontà di ripartire i fondi al personale. 

Credevamo di averle viste tutte, ma il peggio dovevamo ancora vederlo: in assenza dei rappresentanti dell’amministrazione, la CGIL ha iniziato una veemente difesa della proposta, tessendone le lodi e magnificando l’operato a lor dire corretto del dott. Ronza.

Finalmente, in qualche modo vengono diffusi i dati richiesti e, come tutti immaginavamo, si e’ potuta avere contezza che, ad eccezione di Abruzzo, lombardia, tentino a.a. ed umbria, nessuna regione ha raggiunto gli obiettivi assegnati (fanalino di coda il Lazio con un misero 71%).

Scoperto il gioco, per uscire dall’empasse il dott. Ronza ha proposto di destinare a tutti l’incentivo parametrandolo esclusivamente sulle giornate di presenza e sul livello ma, la netta levata di scudi della solita CGIL ha fatto naufragare anche questa soluzione, peraltro fortemente caldeggiata da tutte le altre sigle sindacali.

Alla fine, per sbloccare i fondi e farli destinare nel più breve tempo possibile ai colleghi l’accordo e’ stato chiuso, turandoci un po’ il naso, ma mitigando i danni assegnando il 50% al raggiungimento dell’obiettivo della struttura di appartenenza e la restante parte distribuendola equamente tra tutto il personale.

Cliccando qui testo e tabelle accordo

Tirando le somme, pur avendo assunto circa 400 unità e con tutto il personale in servizio (optante ed EPE), i ¾ dei colleghi non hanno raggiunto gli obiettivi e quindi non percepiranno il premio per intero, mentre la sede centrale ha mediamente reso più del 100%.

La morale e’ che se avessimo accettato al buio la proposta DATORIALE,

togliendo ai tanti, avremmo elargito tanto ai pochi !

 

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