25 ottobre
2005. Questa mattina nella sala giardini dell’Agenzia del
Demanio si è finalmente tenuta la riunione per la
ripartizione delle somme di cui al comma 193 dell’art.3 della
legge 549/95.
La norma
prevede che, a titolo di incentivazione, quota parte dei
proventi derivanti da recuperi IRPEF, cartolartizzazioni,
multe, etc. siano ripartiti, a mezzo contrattazione sindacale,
tra i dipendenti delle amministrazioni finanziarie ed il
potenziamento delle strutture finanziarie.
In soldoni,
la posta in gioco per l’anno 2004 accreditata all’Agenzia del
Demanio e’ pari a € 12.000.000 per l’anno 2004, la cui
ripartizione proposta alle OO.SS. dal Direttore Centrale dott.
Ronza, non tenuta in considerazione da nessuno dei convenuti,
era pari a circa il 50% da destinarsi al potenziamento
dell’Agenzia e la restante parte al personale EPE e optante.
La
discussione si è chiusa con la sottoscrizione da parte di
tutte le OO.SS. presenti, ad eccezione della ns. Sigla e del
CIDA-UNADIS, assegnando € 2.000.000 all’Agenzia per il
potenziamento (ma l’EPE non doveva autofinanziarsi?), €
1.500.000 da ripartirsi tra il personale dirigente e €
8.500.000 al personale non dirigente.
Per
quanto i danni siano abbastanza limitati, non riteniamo
sottoscrivibile un accordo in cui l’EPE Demanio finanzia il
proprio sviluppo “mettendo le mani in tasca” al personale
optante, lo stesso personale al quale ha dato il benservito
attraverso il dlgs 173/03.
E’ iniziata
poi la lunga contrattazione per la ripartizione degli €
8.500.000 per il personale livellato che ha prestato servizio
al Demanio nel 2004, dove la volontà dell’Agenzia era di
chiudere un accordo di ripartizione direttamente legato al
raggiungimento dell’obiettivo delle singole strutture
nell’anno di riferimento. I toni sono divenuti aspri quando
l’amministrazione ha dato la propria disponibilità a fornire i
dati sugli obiettivi raggiunti solo successivamente alla
sottoscrizione dell’accordo, minacciando perfino di non
accettare alcuna nota a verbale: insomma avremmo dovuto
firmare sulla fiducia.
Al secco
rifiuto della stragrande parte sindacale, l’Agenzia
abbandonava il tavolo, rimandando ad una proposta sindacale
unitaria un proprio eventuale rientro in trattativa,
addebitando alla parte sociale la mancata volontà di ripartire
i fondi al personale.
Credevamo di
averle viste tutte, ma il peggio dovevamo ancora vederlo: in
assenza dei rappresentanti dell’amministrazione, la CGIL ha
iniziato una veemente difesa della proposta, tessendone le
lodi e magnificando l’operato a lor dire corretto del dott.
Ronza.
Finalmente,
in qualche modo vengono diffusi i dati richiesti e, come tutti
immaginavamo, si e’ potuta avere contezza che, ad eccezione di
Abruzzo, lombardia, tentino a.a. ed umbria, nessuna regione ha
raggiunto gli obiettivi assegnati (fanalino di coda il Lazio
con un misero 71%).
Scoperto il
gioco, per uscire dall’empasse il dott. Ronza ha proposto di
destinare a tutti l’incentivo parametrandolo esclusivamente
sulle giornate di presenza e sul livello ma, la netta levata
di scudi della solita CGIL ha fatto naufragare anche questa
soluzione, peraltro fortemente caldeggiata da tutte le altre
sigle sindacali.
Alla fine,
per sbloccare i fondi e farli destinare nel più breve tempo
possibile ai colleghi l’accordo e’ stato chiuso, turandoci un
po’ il naso, ma mitigando i danni assegnando il 50% al
raggiungimento dell’obiettivo della struttura di appartenenza
e la restante parte distribuendola equamente tra tutto il
personale.
Cliccando
qui testo e tabelle accordo
Tirando le
somme, pur avendo assunto circa 400 unità e con tutto il
personale in servizio (optante ed EPE), i ¾ dei colleghi non
hanno raggiunto gli obiettivi e quindi non percepiranno il
premio per intero, mentre la sede centrale ha mediamente reso
più del 100%.
La morale e’ che se avessimo accettato al buio
la proposta DATORIALE,
togliendo ai tanti, avremmo elargito tanto ai
pochi ! |