Nelle
numerose trattative che si sono succedute dall’estate in poi
il DPF, pur a conoscenza della situazione in cui
versano le Commissioni Tributarie, in particolar modo quelle
di Roma e del Lazio , in cui da innumerevoli anni gran parte
del personale viene adibito a mansioni superiori alla propria
qualifica, ha giocato dimostrando solo di non saper prendere
decisioni e costringendo i direttori a trasformarsi in tagliatori
di teste, svolgendo il lavoro sporco in vece del
dipartimento.
Oggi
nella Commissione Tributaria Provinciale di Roma, nei prossimi
giorni nella Commissione Tributaria Regionale i
famosi “5 livelli” di cui all’art.35, comma 3, del D.LVO
345/92, non più esistenti secondo il CCNL comparto Ministeri,
non sono più stati ritenuti necessari ad assistere i collegi
giudicanti nelle udienze ed invece del riconoscimento
giuridico-economico delle mansioni svolte, si sono visti
declassati con un “grazie
tante”.
Mai
avremmo creduto che lavoratori, sfruttati anche da vent’anni
da un’Amministrazione che non li retribuiva per le mansioni
che realmente svolgevano, da un giorno all’altro, grazie
all’ormai famoso quesito posto dal DPF alla Funzione
Pubblica, si sarebbero dovuti far da parte.
Dov’è
la professionalità di cui tutti
ci parlano?
Dove
sono finiti i diritti dei lavoratori?
Sappiamo
che il Dipartimento per le Politiche Fiscali continuerà a
fingere di non accorgersi di cosa succede negli uffici che
amministra, sappiamo che continuerà nell’assoluta mancanza
di proposte a non risolvere alcun problema, ma abbiamo
un’alternativa:
LA MOBILITAZIONE E LA LOTTA DEI LAVORATORI
Roma, 12
ottobre 04
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