In
questi ultimi giorni siamo rimasti seriamente colpiti
dall’efficienza dimostrata dalla Direzione Regionale Entrate
del Lazio che ha provveduto, con atto unilaterale ed in modo
fulmineo, al trasferimento della sede del CAT di Roma.
Eravamo certi che tale rapidità dovesse
collimare con un’ efficiente organizzazione del
trasferimento previsto per il 4 novembre e con la necessità
che i lavoratori fossero operativi fin dal giorno successivo.
Forse
la DRE non aveva ben chiaro il
concetto di operatività ed i lavoratori lo hanno
compreso a proprie spese quando, entrati nella nuova sede di
servizio, hanno scoperto di doverla rendere loro stessi
vivibile iniziando dalle pulizie.
Dopo
essersi rimboccati le maniche e ripulito il proprio posto di
lavoro da polveri e muffe, hanno compreso che questo era il
minore dei problemi. Hanno infatti scoperto
di essere
entrati in un ufficio in cui non era presente alcuna
prevenzione antincendio : un solo idrante, posizionato in
corrispondenza di postazioni di lavoro e totale assenza di
estintori (ne sono
stati portati 15 ma solo in data successiva al trasferimento).
Come
se tutto ciò non bastasse in un corridoio c’era la
pavimentazione scoperta da cui fuoriuscivano fili elettrici e
vicino ad una postazione di lavoro: pioggia torrenziale!
E
cosa dire della temperatura tropicale della sala server?
E
delle muffe in vari angoli dell’ufficio?
Non
possiamo che dare voce ai lavoratori e porre alla DRL alcune
semplici domande:
·
quale motivazione, a parte il presunto risparmio
economico, ha reso così urgente il trasferimento
immediato del CAT in uffici in cui non si è provveduto
neppure alla
verifica dei requisiti previsti dalla legge 626/94?
·
per quali ragioni non si è voluta prendere in
considerazione la possibilità di un trasferimento nella
palazzina “B” della DRE (in affitto fino al 2008)?
·
perché la DRE non si
dimostra altrettanto
solerte nel
suo operato quando si tratta di rispettare i diritti dei
lavoratori?
Roma,
9 novembre 2004
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