Nel momento della
sottoscrizione dell’accordo bidone del 27 maggio 2005,
in un momento in cui il nostro integrativo è ad un punto morto
proprio mentre eravamo ad un passo dal riconoscimento della
progressione di una fascia economica per tutti, in un momento
nel quale gli organi di informazione non fanno altro che
“attaccare” i lavoratori pubblici, nella fattispecie quelli
delle Agenzie Fiscali bollandoli come “corrotti e fannulloni”,
in un momento nel quale, però, il Paese ci chiede di “dare di
più”nel recupero dell’evasione fiscale e nella lotta alla
contraffazione per il rilancio del made in Italy, chiedendoci
uno sforzo supplementare attraverso carichi di lavoro sempre
più gravosi e insostenibili, costringendo i lavoratori stessi
a turni massacranti, compromettendo spesso la professionalità
e l’efficacia del servizio, a fronte di una carenza di
organico ormai cronica, le RdB, unico
sindacato a non aver sottoscritto quell’accordo bidone,
rispondono scrivento una lettera al Ministro ed al Direttore
dell’Agenzia chiedendo immediatamente nuove assunzioni, ma
rispondono anche con la sottoscrizione di singoli accordi di
posto di lavoro come l’accordo siglato, in via sperimentale,
insieme alle RSU della Dogana I San Lorenzo e alle altre OO.SS.
Questo accordo vede
l’Amministrazione stessa raccogliere quelle nostre
proposte che al momento sembrano le uniche possibili:
-
rotazione
intelligente di tutto il personale;
-
formazione sul
campo attraverso l’introduzione della figura di un
“osservatore”, che affiancherà il personale qualificato
durante le visite in dogana. E’ prevista anche una terza
unità, in uscita con la coppia, per apprendere la modalità di
svolgimento di una verifica, essendo esonerata dalle
responsabilità da questa derivanti;
-
brevi corsi di
formazione interni all’ufficio.
La firma di questo accordo
introduce finalmente il concetto di tutela del lavoratore che
non deve e non può essere più mandato allo sbaraglio in balia
di eventi che potrebbero metterlo in seria difficoltà. |