L’incontro di ieri in
Direzione Regionale è stato interlocutorio… le polemiche di
quest’ultima settimana hanno stimolato ripensamenti e
approfondimenti in tutte le sigle sindacali.
A questo punto non sembra
più impossibile la costruzione di un fronte comune al
tentativo, per noi inaccettabile, dell’Agenzia di
salvaguardare, nella distribuzione dei fondi, a dispetto di
tutti, una sola categoria di lavoratori (quella a cui
vengono unilateralmente assegnati incarichi di coordinamento e
direzione).
La
trattativa è stata aggiornata al 7 aprile.
La questione stimola comunque
alcune considerazioni in merito al diritto dei nostri
colleghi a percepire o meno le indennità.
L’accordo nazionale, se ne
stanno accorgendo tutti, in questo senso è molto più
“aperto” di quelli degli anni precedenti, in cui i soldi
di tutti venivano utilizzati per garantire le indennità…
Con l’accordo sul 2003, lo
ricordiamo, si sono aggiunti altri 1.500 di stabilizzazione a
quelli già “incamerati” con contratto… portando a 4.000
euro i fondi procapite stabilizzati.
I
fondi complessivi però sono gli stessi e questo, ovviamente,
apre il problema sulle indennità.
Questo fatto non ci
sorprende. Anzi, per
meglio dire, fa parte della strategia sindacale che abbiamo
(da anni) adottato.
Se avrete voglia e
tempo di andare a recuperare dal nostro sito i documenti di
diversi anni fa scoprirete infatti che abbiamo
sempre visto il sistema delle indennità come un sistema per
creare lobbies, stimolare una devastante polivalenza e
soprattutto per non riconoscere in maniera stabile figure
professionali.
Ad esempio, il capo-team, che
secondo noi dovrebbe essere una figura professionale definita
con un suo stipendio, diviene uno qualsiasi dei tanti, a cui,
con i soldi di tutti, viene data una indennità… in questo
modo l’Agenzia scarica sulle spalle dei dipendenti il
costo dei suoi deficit organizzativi… l’esempio più
eclatante sono i Capi Area non dirigenziali… per cui
l’Agenzia anziché aprire spazio a nuovi dirigenti (magari
con procedure interne di carriera) prende il personale
livellato e gli fa svolgere tali incarichi (con indennità a
carico del fondo collettivo).
Questo, per capirci è il
motivo per cui ci pronunciamo contro l’idea di
vice-dirigenza, che diviene un modo di avere dirigenti
senza farli dirigenti e senza pagarne il costo… noi
vorremmo che dove esiste necessità di dirigenti, l’Agenzia
faccia investimenti proprio sul proprio personale e creasse i
dirigenti anziché mezze-figure con in carichi più o meno
temporanei… una posizione, la nostra, non contro il
personale di qualifiche più elevate, ma, anzi, il
tentativo di costruire una garanzia per un diritto alla
carriera vero anche per esso.
Per questo la nostra lotta è
(e sarà) per una sempre maggiore stabilizzazione del
salario accessorio a cui si dovrà accompagnare una
migliore definizione dell’ordinamento professionale ed un
inquadramento corretto del personale… questo, per noi,
sta dietro i toni roventi che la discussione ha assunto.
Genova,
31 marzo ’05
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