La
scrivente O.S., esprime piena solidarietà ai colleghi
dell’Agenzia delle Dogane delle ex Aree “B1” e “B2”,
che in
questi giorni stanno esprimendo in modo chiaro e forte il loro
malessere circa le continue mancate risposte al sacrosanto
diritto ad aver riconosciuto un minimo diritto alla
carriera, fino ad oggi mortificato e vanificato da
procedure ed accordi inconcludenti e assolutamente inefficaci.
La
RdB non ha firmato in passato gli accordi relativi alle procedure
per i passaggi nelle e tra le aree perché ritenuti assolutamente
incapaci di dare le giuste e legittime risposte ai veri e
reali bisogni ed aspettative dei colleghi. La nostra critica
si fondava e si fonda da sempre su un approccio pragmatico che
riguarda ciò che è successo in questi anni nei posti di
lavoro e quello che un vero sindacato deve fare, ossia, essere
portavoce e tutelare i diritti di chi lo delega a
rappresentare.
Se
è vero come è vero che i processi lavorativi si sono
velocemente evoluti soprattutto nel corso dell’ultimo
decennio richiedendo ai lavoratori un continuo e complesso
adeguamento ai nuovi modelli organizzativi con ciò esigendo
professionalità e disponibilità ben più complesse rispetto
a quelle riconosciute e retribuite, dall’altro canto tutte
le risposte ricercate con sciagurati e cervellotici accordi
hanno solo peggiorato le situazioni rendendo ancora più
evidente e intollerabile una profonda ingiustizia e
sfruttamento soprattutto dei colleghi dell’ex Area A e
dell’Area B (B1 e B2), quelli che più degli altri hanno
sopportato il peso dei cambiamenti e degli adeguamenti senza
alcun riconoscimento giuridico ed economico.
Così
come abbiamo cercato di fare in passato e sperando di avere più
peso e forza per il futuro ci batteremo affinché questa
profonda ingiustizia venga immediatamente sanata.
Non
vogliamo che l’ordinamento professionale continui ad essere
demandato a procedure paraconcorsuali che umiliano i
lavoratori che già da anni svolgono le mansioni per cui
“concorrono” ed, inoltre, spesso messi sub Judice per la
dubbia legittimità delle stesse procedure.
L’unica
strada oggi percorribile e praticabile è quella di
riconoscere immediatamente un passaggio di livello per tutti,
cosa che è accaduta già alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, a seguito dei processi di riforma varati al Decreto
Legislativo 300/1999 ed attraverso la Rideterminazione degli
inquadramenti così come tracciato dall’accordo del
18/07/2002.
Le
nostre proposte fondate sulla coerenza e sul rapporto con la
base saranno sempre improntate alla trasparenza, alla lotta e
alla partecipazione dei lavoratori e quindi nelle nostre
rivendicazioni per oggi e per gli accordi futuri, nonché sul
contratto integrativo d’agenzia, continueremo a lottare per
un ordinamento professionale moderno, che sia specchio della
realtà degli uffici e garanzia del diritto alla carriera per
tutti.
La
nostra forza e la possibilità di avere risultati dipende
anche dalla possibilità di poter continuare con coerenza un
percorso di lotta nella condivisione degli obiettivi, con
l’ovvio invito a scegliere nel contempo di non condividere
le logiche concertative con conseguenti sciagurati accordi al
ribasso e chi continua a sostenerle.
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