Un
accordo sulla produttività che esclude dai compensi un unico
ufficio, Trieste, e per gli altri crea una forbice retributiva
da capogiro. Ci saranno uffici in cui i dipendenti avranno
4.200 euro procapite ed altri in cui arriveranno solo 82 euro
a testa
GIUDIZIO: INFIRMABILE
La realtà di
Trieste, che, a questo punto, ha tutta la nostra solidarietà,
è significativa di un sistema di distribuzione del salario
accessorio che, pur nell’ottica, da noi indicata, del
risultato d’ufficio, risente della mancanza del coraggio
di essere trasparente nella gestione
degli obiettivi, di coinvolgere il personale nel percorso di
individuazione e verifica degli stessi e, soprattutto, di
cercare i veri responsabili di “performance scadenti” non
accollando al personale responsabilità che spesso non sono
sue.
Quando sono
stati comunicati agli uffici gli obiettivi da conseguire? Come
sono stati gestiti? Se e come sono stati comunicati al
personale e conteggiati gli obiettivi di sede? E i lavori dati
“in appalto” ad altri uffici? Boh!!!
E
così la trattativa si trasforma… e ci troviamo d’incanto di
fronte ad uno spettacolo di magia, con improbabili apprendisti
stregoni che inseriscono i dati in un cilindro magico da cui
ogni volta traggono un risultato diverso.
Alla fine è
uscito un coniglio… pardon… un accordo che, non solo non tiene
conto delle evidenti contraddizioni scaturite
dall’applicazione dell’accordo sui fondi 2003, ma, se
possibile, ne peggiora proprio gli aspetti negativi
restituendoci un ampliamento della forbice retributiva tra i
diversi uffici.
Insomma,
si sceglie un discutibile sistema premiale e poi si ha il
timore di applicarlo… perché si comprende che è aberrante, ma,
anziché modificarlo radicalmente, come chiedevamo noi, ovvero
abbassando sostanzialmente le soglie di raggiungimento degli
obiettivi, si procede per aggiustamenti, ottenendo risultati
mostruosi.
Ed allora,
se, nella loro infinità bontà Agenzia del Territorio e
Organizzazioni Sindacali firmatarie sono costrette ad
affidarsi alla finanza creativa pur di premiare tutti (con
inaccettabili voragini di differenze, diciamo noi) perché non
hanno voluto “creare ulteriormente” restringendo la forbice
retributiva ed inserendo i lavoratori di Trieste?
Questi i
motivi che ci hanno impedito di condividere questa bizzarra
distribuzione della produttività:
Tutti i
lavoratori hanno partecipato al raggiungimento degli
obiettivi. Il salario accessorio non può che essere destinato
a tutti i lavoratori. Esclusioni totali o di fatto,
determinate da enormi differenze, non ci piacciono, non le
accettiamo e continueremo a lottare per superarle. |